"Risale a pochi giorni fa la notizia della proposta di modifica della
viabilità, che comporterà il recupero dell'antica porta situata nella parte
ovest della città di L'Aquila: Porta Bareta. Si tratta di un monumento storico
"coperto" per consentire un accesso più fluido verso il centro.
Riportare alla luce la porta storica significa restituire alla città non solo
l'antico accesso, ma soprattutto il carattere medioevale che le appartiene. La
riscoperta della suddetta Porta, dimenticata da centinaia di anni, ci ricorda
anche la resistenza aquilana contro Braccio da Montone, il quale proprio lì
sferrò il suo primo attacco contro la città per imporre la sua signoria, ma fu
costretto a tornare a Pizzoli, in quanto gli aquilani seppero ben
difenderla." Scrive in una nota Enza Blundo. "E' auspicabile che il
Consiglio Comunale decida per un recupero dell'intero patrimonio storico
artistico all'interno delle mura, eliminando opere che andrebbero in contrasto.
Tale intervento, tuttavia, deve essere complementare agli altri progetti di
edilizia urbanistica che dovranno essere messi in atto nella città
aquilana." La cittadina al Senato Enza Blundo sottolinea come sia doveroso
adoperarsi affinchè ,in parallelo con l'impegno per questa importante
riscoperta e a seguito della sottoscrizione dell'accordo con la provincia, ci
si adoperi per firmare anche la convenzione per il Piano Città del Ministro
Passera, al fine di dare inizio tempestivamente ai lavori del progetto per il
Parco Urbano di Piazza D'armi. "In tal modo la città avrà un importante
polo di socializzazione vitale per il futuro della citta'. Il progetto vincente
del concorso Internazionale comprende, infatti, oltre la realizzazione di un
magnifico parco verde anche la riqualifica dell'intera area, grazie ai 22
milioni di euro raggiunti con l'inserimento del progetto, risultato vincente
nel Concorso Internazionale di Progettazione, nel Piano Citta' ed e' in grado
di integrarsi perfettamente nel nuovo contesto urbanistico che si va
delineando. L’intero progetto si basa su principi di compatibilità ambientale,
risparmio delle risorse, corretta gestione delle stesse e pone al centro, come
polo convergente, il recupero di una conviviale coscienza collettiva.
Appare allora indispensabile, oggi più che mai, creare un Urban Center che
consenta ai cittadini tutti (e non solo quelli direttamente coinvolti nelle
opere) di conoscere le modalità di gestione dei fondi e valutare le scelte più
opportune per le aree interessate. Si avverte la necessità di andare a gestire
situazioni non previste dal piano d'intervento originario, con nuove modalità
di soluzioni concertate con tecnici e cittadini per una migliore
riqualificazione, recuperando la dimensione partecipativa fino ad oggi assente.Tale modalità oltre a garantire la massima trasparenza ,supera dimensioni individualistiche e interessi particolari. L'iter della ricostruzione sarà in tal modo impermeabile al malaffare, trasparente in ogni sua azione, perché aperto al contributo nonché al controllo dei suoi cittadini, che si sentiranno coinvolti e partecipi delle opere realizzate "