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giovedì 7 novembre 2013

IL DECRETO SCUOLA MIGLIORATO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI PER MERITO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE MA DOVE SONO I FONDI PER LA SCUOLA PUBBLICA?






IERI SONO INTERVENUTA IN AULA IN DISCUSSIONE GENERALE SUL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE DEL DECRETO LEGGE N.104 RIGUARDANTE LA SCUOLA E L' UNIVERSITA'. DI SEGUITO IL MIO INTERVENTO INTEGRALE:

Signora Presidente, onorevoli colleghi, 

come è avvenuto molte altre volte in questa legislatura per decreti-legge riguardanti altri settori, il mondo della scuola e dell'università aveva riposto notevoli aspettative su questo provvedimento; buoni auspici che ben presto si sono però trasformati in cocente delusione. Da questo decreto-legge ci si attendeva ben altro, soprattutto perché dopo anni di riforme inutili e fortemente peggiorative si pensava fosse finalmente giunto il momento di sottrarre la scuola e l'università dallo stato di incertezza, confusione e precariato che la caratterizza assicurando maggiore stabilità a tutto il comparto istruzione.
Anche questa volta però il Governo Letta ha confermato il criterio che da sette mesi caratterizza la sua azione politica: dare la percezione di cambiare tutto per poi, alla fine, lasciare immutato lo stato delle cose.
Venendo all'analisi nel merito del provvedimento, non può non saltare subito all'occhio il fatto che il decreto-legge non mette a disposizione risorse importanti per l'edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli edifici. Questa è una delle priorità che il Governo PD-PdL dovrebbe affrontare, ma ai cittadini è sempre più chiaro, cari colleghi del partito unico, che sulle vere necessità del Paese annaspate non poco a trovare una larga intesa. Oppure, quelle poche volte che riuscite a mettervi d'accordo al punto da destinare 150 milioni di euro all'edilizia scolastica, come è avvenuto nel decreto-legge del «non fare», non consentite agli enti locali di poter accedere realmente ai fondi imponendo strettissime scadenze temporali nella presentazione dei progetti di ristrutturazione.
Le aule cadono a pezzi, 10.000 istituti andrebbero addirittura abbattuti perché non sono a norma. Dobbiamo aspettare la tragedia? Dobbiamo aspettare che qualche classe cada addosso ai nostri figli per fare qualcosa?
«Cittadinanzattiva» nell'ultimo «Rapporto su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola», ha evidenziato che il 67 per cento degli edifici scolastici monitorati si trova in zone ad alto rischio sismico e solo il 44 per cento delle scuole possiede il certificato di agibilità statica, il 38 per cento quello di agibilità igienico-sanitaria ed il 37 per cento quello di prevenzione incendi. Allo stesso tempo, siamo costretti ad osservare impotenti che i partiti continueranno a spartirsi, per il 2014, 91 milioni di euro di finanziamenti pubblici e nella legge di stabilità si prevedono 220 milioni di euro di finanziamenti alle scuole private.
Abbiamo ancora nelle nostre menti e nei nostri cuori il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia del 31 ottobre 2002, in cui persero la vita 27 bambini e la loro maestra. Quei 27 angeli ci guardano e noi ci vergogniamo ai loro occhi per voi, ma il Movimento 5 Stelle non dimentica!
Inoltre mi domando e vi domando: in che misura le risibili risorse messe a disposizione da questo provvedimento potranno effettivamente migliorare la scuola e l'università pubblica?
Credo che dobbiamo essere estremamente sinceri, cari colleghi, e sgombrare il campo da qualsiasi illusione: questi 450 milioni non produrranno effetti sensibili sulla realtà, anche perché si tratta di misure tampone ed estremamente frammentarie che fondamentalmente non risolvono nessuno dei problemi della scuola e soprattutto non consentono di aprire nuovi scenari e nuove opportunità, come ad esempio l'adeguamento ed il collegamento dei programmi didattici alla valorizzazione dei parchi pubblici e nazionali, perché non sono state inserite nel decreto norme volte a facilitare e garantire una maggiore integrazione degli studenti diversamente abili e si continua inoltre a non prevedere misure efficaci per la riduzione delle drammatiche percentuali di abbandono e dispersione scolastica.
Investire nella scuola deve essere prioritario per qualsiasi Governo che voglia bene ai propri cittadini. Chi non investe sui giovani dimostra di non avere una visione del futuro.
Non erano previste nemmeno norme volte ad assicurare una sana alimentazione nelle mense scolastiche, ma grazie al notevole lavoro del nostro Gruppo alla Camera dei deputati sarà obbligatorio l'utilizzo, all'interno delle stesse mense, di un'adeguata quota di prodotti biologici, oltre al divieto di somministrazione mediante distributori di alimenti che danneggiano la salute degli studenti, perché contenenti additivi, zuccheri, caffeina e teina.
I programmi che il Ministro dell'ambiente dovrà approntare in merito al consumo consapevole in ambienti scolastici dovranno basarsi su prodotti locali, stagionali e biologici e dovranno coinvolgere organizzazioni e associazioni che si occupano di consumo in un'ottica consapevole e solidale. Ed è ancora merito del Movimento 5 Stelle se alla Camera è stata inserita nel provvedimento la garanzia per gli studenti stranieri maggiorenni di poter disporre, subito dopo aver terminato la formazione scolastica universitaria, di dodici mesi di tempo per la ricerca di un'occupazione, evitando in questo modo la loro immediata espulsione. Nonostante quindi il provvedimento sia stato in alcuni aspetti riformulato, soprattutto grazie al fattivo contributo dei colleghi Cinque Stelle della Camera, questo decreto resta ugualmente inadeguato a risollevare il sistema scolastico e universitario italiano, fortemente smontato nella sua valenza culturale e sociale.
Si parla di grandi programmi per le scuole, che non hanno neppure le necessarie risorse per la didattica quotidiana e i cui docenti sono mortificati da un alto rapporto fra il numero degli alunni e i docenti.