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mercoledì 19 marzo 2014

IL MINISTRO DELLA SALUTE LORENZIN ASSICURI UNA MAGGIORE SCRUPOLOSITA' NEL PERCORSO DI DIAGNOSI E TRATTAMENTO DELLA SINDROME ADHD.

Quanti sono a livello nazionale i bambini sottoposti a diagnosi e trattamento farmacologico per sindrome da deficit di attenzione ed iperattivita', definita Adhd? Qual e' il numero esatto di bambini visitati negli ambulatori di Teramo e Pescara, presso i quali risultano essere effettuate numerose visite che introducono al trattamento anfetaminico della sindrome?". Sono queste alcune delle domande che ho indirizzato lo scorso 13 marzo al Ministro della Salute nell'interrogazione numero 4-01854.

Uno studio condotto dal National Institute of Mental Health ha appurato che nel 51% dei casi i bambini trattati con farmaci anfetaminici, come il Ritalin, sviluppano comportamenti ossessivo-compulsivi, subendo gravi danni cerebrali, impoverimento della creativita' e perdita dell'emotivita'.
Tale approccio farmacologico puo' non essere corrispondente alle reali cause di alcuni comportamenti dei bambini, che sono da ascrivere piu' ad una possibile noia che scaturisce dalle attivita' scolastiche, dalla difficolta' di misurarsi con le richieste che vengono poste loro, o da difficolta' di tipo emotivo, spesso derivanti da crisi familiari mal gestite o dall'allontanamento, previsto o gia' in atto, del minore dal nucleo familiare.

Ed è proprio partendo da questi studi e dai pericoli che ho appena illustrato  che ho chiesto al Ministro della Salute quali provvedimenti intenda adottare, nei limiti delle proprie competenze, per assicurare una maggiore scrupolosita' nel percorso di diagnosi e trattamento della sindrome Adhd, evitando che quest'ultima sia frettolosamente diagnosticata, quando invece un' anamnesi piu' accurata ed obiettiva potrebbe non necessariamente condurre ad un disturbo di natura psichiatrica.

venerdì 20 dicembre 2013

I MIEI EMENDAMENTI AL DECRETO LEGGE SUGLI ENTI LOCALI: TUTTI RESPINTI.



In Aula durante la discussione del Decreto Legge sugli Enti Locali ho ripresentato l'emendamento che intendeva scongiurare il pignoramento delle somme destinate all'avvio e  prosecuzione dei lavori di ricostruzione privata a L'Aquila e nei comuni colpiti dal sisma del 2009. L'emendamento, sostenuto anche dalla senatrice Pelino, da Forza Italia e Lega è stato però ancora una volta respinto per il voto contrario del Partito Democratico. È una decisione che ancora una volta penalizza enormemente i cittadini, costringendoli a sostenere ingenti spese legali per poter tutelare i loro diritti. Auspico per questo un tempestivo intervento del Sottosegretario Legnini alla Camera dei Deputati, dove il Partito Democratico dirotta sempre più spesso alcune importanti proposte potendo contare su una maggioranza certa.

Avevo inoltre presentato altri due emendamenti. Il primo voleva limitare la possibilità dei Sindaci, e delle Amministrazioni dei comuni sotto i 5000 abitanti, di adottare atti di natura tecnica gestionale, solo ed esclusivamente ai casi di documentata e riscontrata assenza di figure idonee tra i dipendenti del Comune. L'obiettivo di tale emendamento era quello di evitare che il Sindaco e le amministrazioni comunali, non subendo alcun tipo di controllo, possano con i loro atti concretizzare clientele e favoritismi.

L'aula non ha poi accolto il suggerimento di trasferire, a partire dal 1 gennaio 2014, la competenza in materia di riscossione del bollo auto dalle Regioni ai Comuni di residenza degli automobilisti. Una proposta che avrebbe permesso ai comuni in una situazione come quella attuale di diffusa "sofferenza finanziaria", di avere maggiori risorse disponibili per migliorare la qualità della vita dei cittadini. 
Siamo però riusciti come gruppo ad ottenere un'altra grande vittoria: far votare al Partito democratico l'emendamento del collega Sergio Puglia che obbliga a scegliere gli scrutatori dei seggi elettorali mediante il sorteggio. Un altro piccolo passo di una grande rivoluzione che continua inarrestabile. 
Di seguito il testo dei miei tre emendamenti al DDL n.1149 sugli Enti locali e il mio comunicato stampa ripreso da "Il Capoluogo".



1.103
BLUNDO, MANGILI, MARTELLI, PUGLIA
RESPINTO

Dopo il comma 12, inserire il seguente:

        «12-bis. Al comma 23, articolo 53, della legge 23 dicembre 2000, n.  388, dopo le parole: ''approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267'', inserire le seguenti: ''che riscontrino e dimostrino la mancanza non rimediabile di figure professionali idonee nell'ambito dei dipendenti''».



1.112
BLUNDO, MANGILI, LEZZI, MARTELLI, PUGLIA
RESPINTO

Dopo il comma 15, inserire il seguente:

        «15-bis. I fondi destinati alla prosecuzione degli interventi per la ricostruzione privata, nonché quelli assegnati a titolo di indennizzi per i danni subiti nei territori della regione Abruzzo, colpiti dagli eventi sismici del 6 aprile 2009, di cui all'articolo 3, comma 1, lettere a), f), g), h) ed i) del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, e successive modificazioni, non sono soggetti ad esecuzione forzata. Gli atti di sequestro e di pignoramento afferenti ai predetti fondi sono nulli».


2.86

RESPINTO

Dopo il comma 20, aggiungere il seguente:

        «20-bis. All'articolo 17 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, il comma 10 è sostituito dal seguente:

        ''10. A decorrere dal gennaio 2014 la riscossione, l'accertamento, il recupero, i rimborsi, l'applicazione delle sanzioni ed il contenzioso amministrativo relativo alle tasse automobilistiche non erariali sono demandati ai Comuni e sono svolti con le modalità stabilite con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da emanare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Con il medesimo decreto di cui al periodo precedente è approvato lo schema tipo di convenzione con la quale i Comuni possono affidare a terzi, mediante procedure ad evidenza pubblica, l'attività di controllo e riscossione delle tasse automobilistiche. La riscossione coattiva è svolta a nonna del decreto del Presidente della Repubblica 28 gennaio 1988, n. 43.''».










martedì 10 dicembre 2013

I SINDACI DEI PICCOLI COMUNI HANNO BISOGNO DI RISORSE CERTE E DI PROGRAMMAZIONE.

SONO INTERVENUTA IN AULA A FINE SEDUTA PER PORRE ALL'ATTENZIONE DEI COLLEGHI E DEL PRESIDENTE DI TURNO LE ATTUALI DIFFICOLTA' CHE INCONTRANO I SINDACI DEI PICCOLI COMUNI NEL FARE UN SERIO BILANCIO DI PREVISIONE, A CAUSA DEI CONTINUI TAGLI ALLE RISORSE E DELLA INCERTEZZA NORMATIVA IN MATERIA DI TRIBUTI LOCALI. QUESTO IMPEDISCE  DI PROGRAMMARE GLI INTERVENTI A SOSTEGNO DEI CITTADINI E A PAGARE E' SEMPRE CHI E' IN DIFFICOLTA'. QUI LO STENOGRAFICO, IL VIDEO DEL MIO INTERVENTO E IL COMUNICATO STAMPA PUBBLICATO SU  www..piazzagrande.info. 

Signor Presidente, colleghi (la maggior parte sono andati via), 

con questo mio breve intervento voglio evidenziare la difficilissima situazione finanziaria in cui versano i piccoli Comuni italiani, condizionata in modo determinante dalla costante e graduale riduzione dei trasferimenti delle risorse, nonché dall'obbligo di fare i conti con il Patto di stabilità, che comprime sensibilmente la possibilità di fare gli investimenti, così come ulteriormente imposto nel decreto per la cancellazione della seconda rata IMU.
I riflettori dei media e dei giornali sono costantemente puntati sulla politica nazionale, spesso per questioni e tematiche che nulla hanno a che fare con i bisogni e le esigenze dei cittadini, e si trascura ingiustamente il duro lavoro che, in condizioni quasi impossibili, viene quotidianamente svolto dai sindaci dei piccoli Comuni, unici amministratori che, nel panorama politico nazionale attuale, risultano veramente essere a stretto contatto con il territorio e consapevoli delle difficoltà che le famiglie vivono quotidianamente.
La drastica riduzione nei trasferimenti delle risorse si ripercuote inevitabilmente sul raggio di azione dei sindaci e sulla loro effettiva possibilità di incidere nello svolgimento delle proprie funzioni e dei propri compiti, soprattutto nell'erogazione dei servizi di assistenza alla popolazione, nella manutenzione stradale, nella sicurezza e nell'istruzione. A pagare, come al solito, sono solo ed esclusivamente i cittadini.
Tali difficoltà sono amplificate ormai dalla cronica incertezza normativa in materia di enti locali, soprattutto in campo tributario, e, di conseguenza, dalla impossibilità di programmare seriamente i propri interventi. Molto spesso avviene che si spenda sulla base di quanto stabilito nei bilanci di previsione e poi, proprio per successive modifiche normative in materia di tributi locali, le stesse spese già sostenute non possano avere una copertura.  Nelle ultime settimane abbiamo avuto una palese dimostrazione di queste problematiche, con cambiamenti continui fatti dal Governo nelle imposizioni sulla casa e sui rifiuti (la TARES, la TRISE, la TASI, l'IMU, fino alla nuova IUC) su cui si basano i bilanci comunali, che ora sono costretti a un ennesimo irrigidimento, in quanto saranno dovuti dai cittadini gli interi importi per coprire i servizi.
Non si può andare incontro ai bisogni dei cittadini se i sindaci vengono svuotati dei loro compiti e poteri, se non viene loro consentito di investire, di fare un bilancio stabile di previsione e poter avere contezza delle risorse rientranti nelle proprie disponibilità.
Alcuni giorni fa il sindaco di un piccolissimo Comune in provincia dell'Aquila, Lucoli, mi confidava queste problematiche e la sua difficoltà a mettere in atto politiche sociali per anziani, disabili e famiglie indigenti con l'esiguità delle risorse che gli venivano trasferite. Soprattutto in un piccolo Comune, un sindaco, che percepisce - in questo caso - un'indennità massima di 670 euro al mese, non può permettersi di guardare negli occhi i suoi concittadini, che non sa come aiutare.


giovedì 21 novembre 2013

LE MIE IDEE SUL FUTURO ASSETTO DI VIA ROMA E PORTA BARETE.




 

Ho apprezzato particolarmente la decisione di invitare la cittadinanza, le associazioni e le istituzioni a partecipare all’assemblea pubblica sul futuro assetto di via Roma e Porta Barete. Appare allora indispensabile, oggi più che mai, cogliere l'occasione creatasi da questo primo incontro con la cittadinanza per creare un “Urban Center” che renda i cittadini tutti (e non solo quelli direttamente coinvolti nelle opere) consapevoli delle modalità di gestione dei fondi e della scelta di aree, interessate di volta in volta dagli interventi di recupero. Solo in questo modo, attraverso la partecipazione attiva e la condivisione delle idee,  si potrà ricostruire il tessuto sociale e il patrimonio culturale della nostra comunità. A tal fine, ritengo sia necessario avviare un percorso di progettazione partecipata, attraverso il quale si possano individuare le idee e le soluzioni che consentano non solo di ripristinare l'antico splendore della Porta, ma l’intero percorso delle mura con un progetto che valorizzi  la stessa Porta di Bagno senza penalizzare i cittadini ivi residenti prima del terremoto, che devono essere tutelati e garantiti nei loro diritti, con tempi adeguati e modalità chiare per una ricollocazione delle abitazioni.
Purtroppo non ho potuto presenziare a questa importante assemblea in quanto impegnata nella Commissione Infanzia per l'organizzazione di un convegno, ma voglio comunque sottolineare la necessità di ricostruire intelligentemente; pertanto il recupero di porta Barete ci offre l’occasione di restituire spazio e bellezza alla cinta muraria e un intervento qualificante di questa portata potrà essere meglio compreso dalla popolazione qualora venga gestito con la massima informazione negli obiettivi finali e con la massima trasparenza nelle azioni e interventi intermedi. 
Accanto al ripristino del principale accesso a Ovest della città, imponente con la sua complessa struttura con antiporta e torrioni, volevo porre all’attenzione la possibilità di valutare il recupero della preziosa chiesetta di S. Maria degli Angeli che conserva l’icona miracolosa di Maria ed era oggetto di visita dei viandanti e di chi accedeva alla città. Si trova collocata nel posto più panoramico ed è stata dimenticata per troppo tempo sebbene nella ricostruzione a seguito del sisma del 1700 fu adornata con il recupero della facciata.  Questi interventi di recupero condivisi con la cittadinanza andrebbero poi inseriti in un contesto più ampio di valorizzazione del patrimonio artistico mediante la realizzazione di un percorso pedonale che colleghi le antiche Porte e consenta di apprezzare maggiormente l'immenso patrimonio di culturale di cui abbiamo tutti diritto di beneficiare. Riportare alla luce i nostri antichi monumenti è un dovere morale soprattutto oggi che si sta cercando di ricostruire una città all'insegna dell'armonia e della bellezza e, a mio parere, la vocazione di L'Aquila è sulla base della cultura, della musica, della storia e di un alto turismo religioso, considerando la porta Santa della Perdonanza e la piccola chiesa contenuta nel complesso della Lauretana.

mercoledì 6 novembre 2013

ANCHE L'EUROPA DENUNCIA LO SPRECO DI DENARO PUBBLICO PER LA RICOSTRUZIONE DELL'AQUILA . SUBITO LA COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA.


IERI IN AULA SONO INTERVENUTA SUL DOSSIER DEL PARLAMENTO UE NEL QUALE SI DENUNCIA LO SPRECO DEI SOLDI DEL FONDO DI SOLIDARIETA' EUROPEO DESTINATI ALLA RICOSTRUZIONE DELL'AQUILA. SULLA BASE DI QUESTO RAPPORTO HO RILANCIATO ANCHE LA IMMEDIATA CALENDARIZZAZIONE DEL DISEGNO DI LEGGE, A MIA PRIMA FIRMA, CON IL QUALE HO PROPOSTO L'ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SULLA GESTIONE DELLE OPERAZIONI DI RICOSTRUZIONE DELL'AQUILA E DEI COMUNI DEL CRATERE DOPO IL TERREMOTO DELL'APRILE 2009

Ieri è stato diffuso un dossier ufficiale del Parlamento europeo, nel quale, senza mezzi termini, si denuncia il cattivo utilizzo dei 497 milioni di euro del Fondo di solidarietà europeo, stanziati per dare un provvisorio alloggio agli sfollati per il sisma del 6 aprile 2009 e utilizzati per finanziare attività di natura illecita e criminale, come dichiarato dal relatore della Commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo, Søndergaard. Dicevo che è stato contestato lo sperpero di denaro pubblico per il costo degli alloggi durevoli, pari al 150 per cento del prezzo di mercato, evidenziando anche la scarsa qualità e la potenziale pericolosità dei materiali utilizzati. Alcuni edifici sono stati evacuati per ordine della magistratura perché pericolosi e insalubri.
Mentre mediaticamente è stata costruita l'immagine di un efficace intervento risolutivo per L'Aquila, i cittadini vivono da quattro anni continui disagi per la precarietà strutturale degli edifici, oltre al malfunzionamento degli impianti. Inoltre, sono stati obbligati a non allontanarsi senza preventiva dichiarazione. Vengono spesso trasferiti di alloggio in base ai nuovi assetti del nucleo familiare. Stanno pagando quote di affitto e contributi per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Sono soggetti in questi giorni ad un censimento di verifica dei pagamenti per non perdere l'assegnazione dell'alloggio, nonostante non siano state ricostruite le abitazioni distrutte e abbiano perso il lavoro.

È da anni che i cittadini e i movimenti aquilani denunciano la mancata trasparenza nella gestione dei fondi destinati alla ricostruzione. Poiché la gestione dei fondi presentava e presenta moltissime zone d'ombra, con il mio Gruppo ho presentato l'11 aprile un disegno di legge, il DOC XXII n.5 per l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla ricostruzione all'Aquila. Il 15 maggio tale disegno di legge è stato assegnato in sede referente alla Commissione ambiente, ma non è stato ancora calendarizzato nonostante i miei continui solleciti in quella sede. A questo si aggiunge il tentativo nella legge di stabilità di spostare i fondi inizialmente assegnati all'edilizia pubblica a favore di quella privata, nonostante il numero degli alloggi del piano CASE sia lo stesso dell'edilizia residenziale dell'ATER e del Comune non del tutto ricostruita. È per questo motivo che i cittadini questa mattina hanno protestato davanti alla Regione Abruzzo.

Come cittadini eletti e come Movimento saremo presenti all'Aquila sabato per garantire la legalità e la trasparenza del trasferimento che si vuole ora fare dei 2,25 miliardi di euro, inizialmente previsti per la costruzione della TAV Torino-Lione, già stanziati nella legge di stabilità 2012, alla ricostruzione del territorio aquilano e del cratere sismico, come più volte richiesto anche da noi.
Servono i fondi per ricostruire ma, soprattutto, all'Aquila serve una più equa gestione delle risorse in grado di far ripartire la città e il territorio. Alla luce di ciò e di quanto dichiarato da Søndergaard, il mio intervento ha l'obiettivo di sollecitare nuovamente la Presidenza affinché il disegno di legge in questione sia urgentemente incardinato

lunedì 4 novembre 2013

AVVIATI I LAVORI DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA







Ho scelto di far parte della Commissione Bicamerale sull'Infanzia e l'Adolescenza per la passione che ha sempre guidato il mio impegno lavorativo scolastico e per l'allarme lanciato dal Garante Nazionale il 10 Giugno scorso. Ho partecipato in qualita' di Vice Presidente, al primo Ufficio di Presidenza che si e' finalmente riunito dopo un notevole ritardo nella sua costituzione.
Durante l'incontro sono state poste le basi per l'intenso lavoro che ci attende e si è convenuto che la delicata tematica dei minori, non potra' non essere affrontata trasversalmente, come da subito ha affermato la stessa Presidente Michela Vittoria Brambilla.
La condizione di poverta' minorile in una societa' che ha perso i valori di riferimento, non puo' essere più sottovalutata nei suoi molteplici aspetti, anche per questo si è convenuto sulla necessità di richiedere per la Commissione un potere deliberante e non solo conoscitivo.
Il primo impegno sara' l'organizzazione di un convegno allargato alla partecipazione delle associazioni per la Giornata Mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza del 20 novembre.
Abbiamo scelto il tema dell'affido e delle adozioni che e' stato al centro di una indagine conoscitiva nella precedente legislatura.
Affronteremo in seguito le problematiche che ancora oggi impediscono ai bambini di vivere un'infanzia e una adolescenza serena e proseguiremo per questo con le audizioni. Sono stati individuati come soggetti prioritari da audire, nell'ordine, l'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, l'Associazione per le adozioni internazionali ma anche il Ministero dell'Università e della Ricerca per l'importanza che dovrebbe essere riconosciuta alla scuola primo luogo educativo sociale dopo la famiglia. 
Tra le proposte emerse durante l'incontro anche quelle di organizzare missioni e trasferte sul territorio al fine di conoscere personalmente situazioni di criticità ed eccellenza nella condizione dei ragazzi, nonché di occuparci della questione infanzia anche nel mondo dell'immigrazione, altro tema delicato e importante per evitare discriminazioni.
Infine si e' deciso di appoggiare unitariamente l'emendamento alla Legge di Stabilità con il quale si chiede di non effettuare il taglio sull'assistenza all'infanzia. A tal proposito, senza andare a colpire il Fondo per la violenza di genere su cui le risorse dell'Infanzia convoglieranno, sto studiando un emendamento che consenta di recuperare i 10 milioni di euro da altre spese superflue ed inutili, al fine di potere arrivare il prima possibile ad una proposta condivisa.

mercoledì 30 ottobre 2013

IL MINISTRO CANCELLIERI FAVOREVOLE ALLA PROPROGA PER I TRIBUNALI DAL 2015 AL 2018 DEI TRIBUNALI DI SULMONA ED AVEZZANO COME DA ME PROPOSTO L'11 LUGLIO SCORSO COL DISEGNO DI LEGGE N.958






Sono intervenuta numerose volte sulla questione della revisione della geografia giudiziaria, soprattutto per quanto concerne i Tribunali di Sulmona ed Avezzano.  Dopo aver comunicato il giorno 20 settembre, in occasione della riunione del Comitato Pro Tribunale di Sulmona, a tutti  i presenti di aver chiesto ed ottenuto un appuntamento con il Ministro della Giustizia Cancellieri per il giorno Mercoledì 25 settembre , al termine dell'assemblea alle ore 21.00 circa ho ricevuto dalla segreteria particolare del Ministro Cancellieri disdetta dell'appuntamento, a causa di un improvviso appuntamento a Palazzi Chigi. Ho partecipato quindi all'incontro che si è tenuto il 3 Ottobre con  la stessa Cancellieri in via Arenula assieme al Sottosegretario Legnini, al Sindaco di Sulmona Peppino Ranalli, al presidente dell’Ordine degli Avvocati di Sulmona, Gabriele Tedeschi, alla vice presidente della Provincia dell’Aquila, Antonella Di Nino, agli avvocati Elisabetta Bianchi e Teresa Nannarone dell' Ordine Forense di Sulmona, al senatore Enrico Buemi, alle senatrici Paola Pelino e Stefania Pezzopane e al segretario Generale della Regione Abruzzo, Enrico Mazzarelli Abbiamo esaminato e discusso la problematica inerente la chiusura del Tribunali abruzzesi prevista per il 2015, in osservanza della normativa che prevede la chiusura di tutti i Tribunali aventi un bacino di utenza inferiore ai 100 mila abitanti. Durante la riunione, ho esposto la necessità di rivedere l'impianto della Riforma della Geografia Giudiziaria, la quale oltre a generare gravi conseguenze per i tribunali di Sulmona ed Avezzano mostra un’evidente inadeguatezza sulla base di quanto geograficamente avverrebbe nella nostra Regione, ovvero la permanenza di due tribunali a distanza di 20 Km, perché entrambi collocati in città di provincia  e la  chiusura di quattro Tribunali:  Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto che lascerebbero totalmente sguarnita metà regione. A ciò si aggiunge la distanza di più di 100 Km che i cittadini di Sulmona e gli operatori del diritto si troverebbero ad affrontare ogni giorno per poter raggiungere il Tribunale di L’Aquila, utilizzando una strada di montagna evidentemente non considerata dalla geografia giudiziaria. Ho suggerito di approntare dei correttivi ed eventualmente, a seguito degli inevitabili tagli al Tribunale di Lanciano, di valutare la possibilità di aumentare il bacino d’utenza di Sulmona, facendo confluire nello stesso alcuni comuni come Palena e Lama dei Peligni  per raggiungere i 120-140 mila abitanti, necessari ad evitare la chiusura. Il Ministro Cancellieri si è mostrata disposta ad accogliere la richiesta di proroga della chiusura dal 2015 al 2018, in quanto tale carico sarebbe difficile da sostenere per una città che deve ancora affrontare le problematiche derivanti dal terremoto del 6 aprile del 2009, con gravi conseguenze per i cittadini . La stessa  Cancellieri si è mostrata, inoltre, ben disposta a valutare un correttivo che evidenzi la problematica dell’orografia del territorio ( altitudine), affinché accanto agli obiettivi di risparmio di spesa e miglioramento dell'efficienza del sistema giudiziario non venga ignorato il diritto di accesso alla giustizia, diritto fondamentale dell'individuo e dovere insopprimibile in uno Stato democratico.

mercoledì 18 settembre 2013

L'IMPEGNO PER LA RICOSTRUZIONE DEI COMUNI "FUORI CRATERE": UNA GRANDE VITTORIA DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE IN PARLAMENTO.



"L'incontro svoltosi al Parco della Scienza di Teramo sulla ricostruzione dei "comuni fuori cratere" è il risultato del diverso approccio con il quale si è deciso nei mesi scorsi di affrontare la gestione della fase post-terremoto, permettendo l'assegnazione del 3% dell'intero ammontare dei fondi previsti per la ricostruzione per il periodo 2014 - 2019, circa 34 milioni di euro, ai Comuni Fuori Cratere". A dichiararlo la cittadina al Senato Enza Blundo intervenendo all'incontro.

"In questo modo - continua Blundo - si applica finalmente quel principio che sostengo da anni e che ho sostenuto con convinzione anche in Senato: la difesa e l'aiuto di tutti, e sottolineo tutti, i cittadini danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009".

"Il Movimento Cinque Stelle - aggiunge la Cittadina - è stato l'unico a far conoscere in Parlamento le istanze della popolazione dei Comuni Fuori Cratere quando, in sede di esame del DDL n. 576 sulle "Emergenze Ambientali", presentammo un Ordine del Giorno, accolto dal Governo il 12 giugno scorso, con il quale si sollecitava l'Esecutivo a consentire il più rapidamente possibile l'utilizzo dei 55 milioni di euro stanziati in favore dei Comuni Fuori Cratere con delibera Cipe n. 135 del 21 dicembre 2012.

"Senza il M5S i partiti del Modello Unico che sostengono questo governo non si sarebbero mai occupati dei cittadini Fuori Cratere, penalizzati dalla gestione Bertolaso - Berlusconi che ha individuato comuni all'interno del cratere sulla base di criteri e valutazioni che si sono rivelate inadeguate. Anche durante la gestione dell'ex Ministro Barca si è compiuto lo stesso errore, trascurando di fatto la problematica".
 

Per il perseguimento dell'esclusivo interesse dei cittadini, in questa nuova fase della ricostruzione, sarebbe opportuno che ciascun comune producesse schede con il numero di pratiche divise per anno e indicanti la somma complessiva nonché la data di primo deposito della pratica,rispettando anche la richiesta sulla richiesta unica di integrazioni. Vigileremo affinché vi sia una gestione esemplare e trasparente, sulla base di un chiaro e diretto riferimento alle schede elaborate dalla Protezione Civile, assicurando la disponibilità dei fondi stanziati, la completa assegnazione di quelli in parte già erogati e l'individuazione di nuovi stanziamenti" conclude la Cittadina

giovedì 12 settembre 2013

LA LEGGE QUADRO n. 394/91 SULLE AREE PROTETTE NON E' INTOCCABILE MA E' NECESSARIO UN CONFRONTO VERO E LEALE CON TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE PARCHI


Di seguito il mio intervento di questa mattina in Aula al Senato contro la Dichiarazione d'Urgenza per il DDL n. 119 sulle "Aree Protette", con cui si intende modificare la Legge Quadro n. 394/91.


Presidente, Colleghi


il nostro paese ha molte urgenze. Alcune sono vere, perché causate da calamità naturali o derivanti dai bisogni e dall’esigenze dei cittadini, altre sono palesemente false e create ad hoc, guarda caso strettamente coincidenti con gli interessi di alcuni forti gruppi di potere e lobbies o, addirittura, di singole persone, disconoscendo le vere urgenze del paese che vengono ricordate solo nei salotti televisivi e sono soprattutto il rilancio dell'occupazione, il ripristino della legalità e dell'etica pubblica come principi cardine della società, la prevenzione contro i dissesti idrogeologici e la tutela dell’ambiente, della qualità dell’aria e della salute dei cittadini.  E’ accettabile tutt’al più  intervenire con urgenza  quando vi sia il bisogno di migliorare qualcosa, quando preso atto, in un determinato settore, di alcuni vuoti legislativi o lacune di carattere normativo si tenti di porvi rapidamente rimedio, individuando una sua più efficace regolamentazione.


Ma in questo Disegno di Legge sulle Aree Protette avviene, cari colleghi, esattamente il contrario di quanto appena esposto: le modifiche alla Legge Quadro n. 394/91 sono nel complesso disomogenee ,come troppo spesso è già accaduto in passato, peggiorano sensibilmente la bontà dell'impianto normativo esistente.


Il Movimento 5 Stelle non considera intoccabile la legge 394/91 ma ritiene che la sua modifica non possa prescindere da una seria ed attenta valutazione sull'applicazione della normativa e sullo stato attuale dei parchi e delle riserve naturali nel nostro Paese. Anche il nostro gruppo ha preparato un disegno di Legge in merito, che prevede un apertura solo nella dimensione ludico educativa e sportiva, nonché culturale. Ma prendiamo atto che il metodo seguito in questa legislatura è uguale a quello utilizzato nella precedente. Nonostante non si sia proceduto ad un coinvolgimento ampio di tutti gli attori interessati al rilancio del ruolo dei parchi e delle riserve naturali, passaggio  doveroso e necessario a garantire l'efficace conservazione del patrimonio naturale del paese si vuole ora agire d’urgenza limitando persino il confronto dei testi in quest’aula.  


Sono molti poi gli aspetti del Disegno di Legge n. 119 che lasciano perplessi.


Innanzitutto la distinzione che si vorrebbe introdurre tra attività venatoria e controllo della fauna selvatica, pur con la supervisione dell’ISPRA, l’Istituto di ricerca del Ministero dell’Ambiente.



Si prevede di fatto, in tal senso, un diretto coinvolgimento dei cacciatori nella gestione della fauna all’interno delle aree naturali protette. La normativa attuale però già consente interventi da parte degli Enti Parco per la gestione dei problemi che, alcune specie, essenzialmente il cinghiale, possono determinare se presenti in sovrannumero. La riforma prevista rischia di aprire le porte alla caccia nei parchi, soddisfa pertanto interessi che nulla hanno a che fare con la conservazione delle preziose biodiversità nel nostro paese.



Perplessità notevoli destano anche le norme che introducono le royalties a favore degli Enti gestori a titolo di compensazione per gli impianti impattanti presenti nei parchi o che si intende realizzare, come il gasdotto SNAM che ne attraverserebbe molti, tra cui i parchi nazionali della Maiella, dei monti Sibillini e del Gran Sasso e ben 21 fra siti d'interesse comunitario e zone a protezione speciale.  



Tutte disposizioni non valutate a fondo e tuttavia atte a determinare pesanti condizionamenti nella gestione delle risorse naturali dei territori protetti dato che si propone di modificare le procedure di nomina di Presidenti e Direttori.  



Colleghi in questo ddl da votare non vengono risolti neppure i nodi della classificazione dei parchi italiani, del loro status giuridico, dei ripetuti tagli lineari al personale, dell' utopia dell'autofinanziamento. Signori il discorso è articolato e non può essere affrontato con modifiche non organiche alla Legge 394/ 91 e con procedura d'urgenza e rito abbreviato.



Per questi motivi, oggi, voteremo contro questa inopportuna e inaccettabile  dichiarazione d'urgenza, auspicando un’ ampia riflessione e l'apertura di un vero e leale confronto con tutti gli operatori del settore parchi prima di riavviare, nei tempi e modi opportuni e con l'efficacia e la serietà che il tema richiede, il processo di riforma della Legge quadro n. 394/91.