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giovedì 20 giugno 2013

E' PRIORITARIO CHE LA DORSALE ADRIATICA RIENTRI NEL PROGETTO TEN-T MA OCCORRE INTERVENIRE SULLE CRITICITA' DEI COLLEGAMENTI REGIONALI ED INTERREGIONALI








QUESTA MATTINA SONO INTERVENUTA IN AULA AL SENATO DURANTE LA DISCUSSIONE  GENERALE RIGUARDANTE LE MOZIONI SUL CORRIDOIO BALTICO - ADRIATICO. QUESTO IL TESTO INTEGRALE DEL MIO INTERVENTO, RIPRESO SUCCESSIVAMENTE, IN ALCUNI PUNTI, ANCHE DA COLLEGHI DI ALTRE FORZE POLITICHE.



Presidente, Colleghi,


vorrei far notare che, in previsione di una rapida approvazione da parte dell'Unione Europea della macroregione Adriatico-Ionica, nella seduta del 18 gennaio 2012 la Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato ha posto l'accento sulla necessità di un'ulteriore istruttoria a livello europeo affinché nell'ambito dell'attività di definizione dei tracciati, che si andranno a realizzare entro il 2020, sia compresa la direttrice Ancona - Pescara - Bari - Taranto - Lecce quale prosecuzione del corridoio Baltico-Adriatico. Una richiesta che ha acquisito ulteriore forza politica grazie all'approvazione all'unanimità,  da parte di quest'aula l'11 gennaio 2012, di una mozione che ha invitato l'Unione europea ad approvare in tempi rapidi  la macroregione Adriatico-Ionica.



La nostra motivazione è però del tutto antitetica a quella ispiratrice della mozione in oggetto, infatti il prolungamento del corridoio Baltico-Adriatico non deve essere inteso come atto che trasformi l'Italia in una piattaforma di interscambio, per i traffici commerciali tra Oriente ed Occidente, in quanto sarebbe distruttivo del tessuto territoriale per l’enorme impatto delle strutture necessarie alle piattaforme logistiche. E’ prioritario  invece che la dorsale adriatica rientri nel progetto TransEuropeanNetwork-Train (TEN-T)  in quanto l’Italia necessita di un collegamento efficiente sia in termini interni, che in termini di interconnessione con le reti europee inserendosi nel quadro di un più ampio collegamento tra il Mare del Nord e il Mare Adriatico.



Facciamo però notare a quest'aula che la Dorsale Adriatica presenta attualmente notevoli criticità che si intrecciano e vanno oltre la programmazione Finanziaria Europea 2014-2020, criticità che richiedono una disamina complessiva, anche dei collegamenti ferroviari regionali ed interregionali, nella ferma convinzione che non possano esistere città ed utenti di seria A e di serie B. Su questo versante il ritardo è notevolissimo rispetto all’offerta prevista lungo la Direttrice Centrale (DC) Napoli-Roma-Bologna-Milano.

Il prolungamento del corridoio baltico va visto quindi NON nell’ottica di creare una nuova linea AltaVelocità/AltaCapacità o convertire, a costi esorbitanti, la linea attuale in una AltaVelocità/AltaCapacità, ma piuttosto nell’equiparare l’offerta ferroviaria a quella della linea tirrenica, sia in termini di costi per l’utenza, che di rapidità nei collegamenti.

E’ questa l’iniquità che occorre mettere a fuoco per migliorare l’offerta dei servizi di trasporto regionali ed interregionali. Inoltre, lungo la Direttrice Adriatica sono assenti i treni Regionali Veloci, obbligando i cittadini ad acquistare solo il servizio più costoso. Se poi aggiungiamo il fatto che spesso i treni Intercity che percorrono la Direttrice Adriatica viaggiano a velocità più bassa di quella dei Regionali Veloci, i danni subiti dai cittadini sono evidentissimi. A soffrire di questa situazione sono soprattutto regioni come le Marche, il Molise e  in particolar modo la regione Abruzzo, penalizzata a tal punto che le città rasentano l'isolamento.


A titolo puramente esemplificativo Pescara, pur rappresentando un riferimento commerciale per l'intera regione Abruzzo, è trascurata da RFI, riguardo i collegamenti da e per la città in totale violazione del contratto di servizio firmato con la Regione. E' drasticamente diminuita anche l'offerta di treni regionali e interregionali. I treni notturni verso il nord sono stati ridotti o non fermano più a Pescara e  la stazione pescarese nel suo complesso registra una situazione di persistente degrado ed abbandono. Tra l’altro queste problematiche ed altre riguardanti l’interconnessione adriatico-tirreno sono in attesa di risposta da parte del Ministro dei Trasporti al quale è stato sottoposto un Atto di Sindacato Ispettivo.



Anche per questo, parlando di collegamenti ferroviari, bisogna quindi pensare alla costruzione di infrastrutture veramente strategiche per le connessioni del nostro paese con l'Europa ed è quindi necessario ragionare ed elaborare una strategia complessiva di rilancio del sistema di trasporto e relazione con le maggiori città italiane, anche in un ottica regionale ed interregionale, che tenga conto delle reali necessità dei territori, senza trascurare le nostre località di pregio ambientale, storico ed artistico anche ai fini di un sano turismo culturale, autentica risorsa e vero petrolio del Paese.