QUESTA MATTINA SONO INTERVENUTA IN AULA AL SENATO DURANTE LA DISCUSSIONE GENERALE RIGUARDANTE LE MOZIONI SUL CORRIDOIO BALTICO - ADRIATICO. QUESTO IL TESTO INTEGRALE DEL MIO INTERVENTO, RIPRESO SUCCESSIVAMENTE, IN ALCUNI PUNTI, ANCHE DA COLLEGHI DI ALTRE FORZE POLITICHE.
Presidente,
Colleghi,
vorrei far notare che, in previsione
di una rapida approvazione da parte dell'Unione Europea della macroregione
Adriatico-Ionica, nella seduta del 18 gennaio 2012 la Commissione Lavori
Pubblici e Comunicazioni del Senato ha posto l'accento sulla necessità di
un'ulteriore istruttoria a livello europeo affinché nell'ambito dell'attività
di definizione dei tracciati, che si andranno a realizzare entro il 2020, sia
compresa la direttrice Ancona - Pescara - Bari - Taranto - Lecce quale
prosecuzione del corridoio Baltico-Adriatico. Una richiesta che ha acquisito
ulteriore forza politica grazie all'approvazione all'unanimità, da parte di quest'aula l'11 gennaio 2012, di
una mozione che ha invitato l'Unione europea ad approvare in tempi rapidi la macroregione Adriatico-Ionica.
La nostra motivazione è però del
tutto antitetica a quella ispiratrice della mozione in oggetto, infatti il
prolungamento del corridoio Baltico-Adriatico non deve essere inteso come atto che
trasformi l'Italia in una piattaforma di interscambio, per i traffici
commerciali tra Oriente ed Occidente, in quanto sarebbe distruttivo del tessuto
territoriale per l’enorme impatto delle strutture necessarie alle piattaforme
logistiche. E’ prioritario invece che la
dorsale adriatica rientri nel progetto TransEuropeanNetwork-Train (TEN-T) in quanto l’Italia necessita di un
collegamento efficiente sia in termini interni, che in termini di
interconnessione con le reti europee inserendosi nel quadro di un più ampio
collegamento tra il Mare del Nord e il Mare Adriatico.
Facciamo però notare a quest'aula che
la Dorsale Adriatica presenta attualmente notevoli criticità che si intrecciano
e vanno oltre la programmazione Finanziaria Europea 2014-2020, criticità che
richiedono una disamina complessiva, anche dei collegamenti ferroviari
regionali ed interregionali, nella ferma convinzione che non possano esistere
città ed utenti di seria A e di serie B. Su questo versante il ritardo è
notevolissimo rispetto all’offerta prevista lungo la Direttrice Centrale (DC) Napoli-Roma-Bologna-Milano.
Il
prolungamento del corridoio baltico va visto quindi NON nell’ottica di creare
una nuova linea AltaVelocità/AltaCapacità o convertire, a costi esorbitanti, la
linea attuale in una AltaVelocità/AltaCapacità, ma piuttosto nell’equiparare
l’offerta ferroviaria a quella della linea tirrenica, sia in termini di costi
per l’utenza, che di rapidità nei collegamenti.
E’ questa l’iniquità che occorre
mettere a fuoco per migliorare l’offerta dei servizi di trasporto
regionali ed interregionali. Inoltre, lungo
la Direttrice Adriatica sono assenti i treni
Regionali Veloci, obbligando
i cittadini
ad acquistare solo il servizio più costoso. Se
poi aggiungiamo
il fatto che spesso i treni
Intercity che percorrono la Direttrice Adriatica viaggiano a velocità
più bassa di quella dei Regionali Veloci, i danni subiti dai cittadini sono
evidentissimi. A soffrire di questa situazione sono soprattutto regioni come le
Marche, il Molise e in particolar modo
la regione Abruzzo, penalizzata a tal punto che le città rasentano
l'isolamento.
A titolo puramente esemplificativo Pescara, pur rappresentando un riferimento commerciale per l'intera regione Abruzzo, è trascurata da RFI, riguardo i collegamenti da e per la città in totale violazione del contratto di servizio firmato con la Regione. E' drasticamente diminuita anche l'offerta di treni regionali e interregionali. I treni notturni verso il nord sono stati ridotti o non fermano più a Pescara e la stazione pescarese nel suo complesso registra una situazione di persistente degrado ed abbandono. Tra l’altro queste problematiche ed altre riguardanti l’interconnessione adriatico-tirreno sono in attesa di risposta da parte del Ministro dei Trasporti al quale è stato sottoposto un Atto di Sindacato Ispettivo.
Anche per questo, parlando di
collegamenti ferroviari, bisogna quindi pensare alla costruzione di
infrastrutture veramente strategiche
per le connessioni del nostro paese con l'Europa ed è quindi necessario ragionare
ed elaborare una strategia complessiva di rilancio del sistema di trasporto e
relazione con le maggiori città italiane, anche in un ottica regionale ed
interregionale, che tenga conto delle reali necessità dei territori, senza
trascurare le nostre località di pregio ambientale, storico ed artistico anche
ai fini di un sano turismo culturale, autentica risorsa e vero petrolio del Paese.