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venerdì 20 dicembre 2013

IL GOVERNO TENGA CONTO DELLA RISOLUZIONE ANTI - METANODOTTO SNAM APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE ABRUZZESE

MARTEDI' SONO INTERVENUTA IN AULA AL SENATO PER RIBADIRE LA NETTA CONTRARIETA' DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE AL GASDOTTO SNAM, ALLA LUCE ANCHE DELLA  NUOVA RISOLUZIONE ANTI METANODOTTO APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE ABRUZZESE, E PER CHIEDERE LA CALENDARIZZAZIONE URGENTE DELLA MIA INTERPELLANZA, LA N. 00057, PRESENTATA IL 30 LUGLIO 2013 SULLA QUESTIONE.



mercoledì 30 ottobre 2013

IL MINISTRO CANCELLIERI FAVOREVOLE ALLA PROPROGA PER I TRIBUNALI DAL 2015 AL 2018 DEI TRIBUNALI DI SULMONA ED AVEZZANO COME DA ME PROPOSTO L'11 LUGLIO SCORSO COL DISEGNO DI LEGGE N.958






Sono intervenuta numerose volte sulla questione della revisione della geografia giudiziaria, soprattutto per quanto concerne i Tribunali di Sulmona ed Avezzano.  Dopo aver comunicato il giorno 20 settembre, in occasione della riunione del Comitato Pro Tribunale di Sulmona, a tutti  i presenti di aver chiesto ed ottenuto un appuntamento con il Ministro della Giustizia Cancellieri per il giorno Mercoledì 25 settembre , al termine dell'assemblea alle ore 21.00 circa ho ricevuto dalla segreteria particolare del Ministro Cancellieri disdetta dell'appuntamento, a causa di un improvviso appuntamento a Palazzi Chigi. Ho partecipato quindi all'incontro che si è tenuto il 3 Ottobre con  la stessa Cancellieri in via Arenula assieme al Sottosegretario Legnini, al Sindaco di Sulmona Peppino Ranalli, al presidente dell’Ordine degli Avvocati di Sulmona, Gabriele Tedeschi, alla vice presidente della Provincia dell’Aquila, Antonella Di Nino, agli avvocati Elisabetta Bianchi e Teresa Nannarone dell' Ordine Forense di Sulmona, al senatore Enrico Buemi, alle senatrici Paola Pelino e Stefania Pezzopane e al segretario Generale della Regione Abruzzo, Enrico Mazzarelli Abbiamo esaminato e discusso la problematica inerente la chiusura del Tribunali abruzzesi prevista per il 2015, in osservanza della normativa che prevede la chiusura di tutti i Tribunali aventi un bacino di utenza inferiore ai 100 mila abitanti. Durante la riunione, ho esposto la necessità di rivedere l'impianto della Riforma della Geografia Giudiziaria, la quale oltre a generare gravi conseguenze per i tribunali di Sulmona ed Avezzano mostra un’evidente inadeguatezza sulla base di quanto geograficamente avverrebbe nella nostra Regione, ovvero la permanenza di due tribunali a distanza di 20 Km, perché entrambi collocati in città di provincia  e la  chiusura di quattro Tribunali:  Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto che lascerebbero totalmente sguarnita metà regione. A ciò si aggiunge la distanza di più di 100 Km che i cittadini di Sulmona e gli operatori del diritto si troverebbero ad affrontare ogni giorno per poter raggiungere il Tribunale di L’Aquila, utilizzando una strada di montagna evidentemente non considerata dalla geografia giudiziaria. Ho suggerito di approntare dei correttivi ed eventualmente, a seguito degli inevitabili tagli al Tribunale di Lanciano, di valutare la possibilità di aumentare il bacino d’utenza di Sulmona, facendo confluire nello stesso alcuni comuni come Palena e Lama dei Peligni  per raggiungere i 120-140 mila abitanti, necessari ad evitare la chiusura. Il Ministro Cancellieri si è mostrata disposta ad accogliere la richiesta di proroga della chiusura dal 2015 al 2018, in quanto tale carico sarebbe difficile da sostenere per una città che deve ancora affrontare le problematiche derivanti dal terremoto del 6 aprile del 2009, con gravi conseguenze per i cittadini . La stessa  Cancellieri si è mostrata, inoltre, ben disposta a valutare un correttivo che evidenzi la problematica dell’orografia del territorio ( altitudine), affinché accanto agli obiettivi di risparmio di spesa e miglioramento dell'efficienza del sistema giudiziario non venga ignorato il diritto di accesso alla giustizia, diritto fondamentale dell'individuo e dovere insopprimibile in uno Stato democratico.

giovedì 18 luglio 2013

IL GOVERNO LETTA DEVE FERMARE LA COSTRUZIONE DEL METANODOTTO SULMONA - FOLIGNO.


Ieri sono intervenuta in Aula al Senato sul progetto di costruzione da parte della Società SNAM Rete Gas del metanodotto Sulmona-Foligno. Un'opera che costituirebbe l'ennesimo scempio ambientale perpetrato ai danni del territorio e dei cittadini abruzzesi. Di seguito il testo ed il video del mio intervento.

Presidente, Colleghi
prendo brevemente la parola per evidenziare il grave scempio ambientale che si attuerebbe ai danni dei cittadini abruzzesi, qualora la società Snam Rete Gas realizzasse il metanodotto Sulmona - Foligno, un tubo  di 167,7 chilometri, 1,20 metri di diametro e 6 metri di profondità con centrale di compressione a Sulmona.

Un progetto che, oltre a richiedere uno scavo di 40 metri, riguarderebbe molti comuni dell'Aquila: Pizzoli, Barete, Cagnano, Montereale, Barisciano, San Demetrio, San Pio delle Camere, Fagnano e appunto Sulmona. Stiamo parlando di un'area del paese caratterizzata dalla presenza di faglie ad alto rischio sismico, fattore che fa inevitabilmente ed esponenzialmente aumentare i rischi in caso di realizzazione del metanodotto.  

In questi quattro anni la costruzione di quest'opera è stata ostacolata con determinazione dai comitati di cittadini, dalle associazioni e dai sindaci, in quanto attraverserebbe il Parco Nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga, oltre a cinque zone a protezione speciale e di interesse comunitario. Proteste che hanno indotto la Regione Abruzzo all'emanazione di una Legge Regionale, la n. 28 del 19 giugno 2012, con la quale si modificava unilateralmente la disciplina precedente in fatto di competenze regionali sulla localizzazione e realizzazione di oleodotti e gasdotti nelle zone sismiche.

Il giorno 10 Luglio, accogliendo il ricorso presentato dal Governo, la Consulta ha dichiarato l'incostituzionalità di questa Legge, richiamandosi alla natura concorrente della potestà legislativa sulla materia.

E' il caso di ricordare però che il deposito sotterraneo di  gas di Rivara (MO) è stato cancellato dal Governo nazionale dopo che la Regione Emilia-Romagna, in base al principio di precauzione e non ad una norma regionale, ha negato l'intesa, un mese prima del sisma.

Quattro anni di battaglie dei cittadini e amministrazioni locali abruzzesi rischiano, invece, di andare perdute, anche se sono in gioco valori fondamentali per la vita della nostra comunità, come il diritto alla salute, il diritto alla sicurezza. Eppure la tutela ambientale e del territorio dovrebbe rappresentare una delle priorità del Governo, di un governo che si dice  interessato al bene del Paese.

Ecco perché da quest'aula chiedo all'Esecutivo di aprire un tavolo di dialogo e confronto con le associazioni ed i comitati di cittadini abruzzesi che si sono schierati e si schierano contro la realizzazione di quest'opera,  per ascoltare e comprendere le motivazioni del rifiuto.

Non possiamo decidere nei Palazzi ciò che è strategico per un territorio ed i suoi cittadini né possiamo subordinare ad interessi estranei al territorio la devastazione dello stesso.
Strategica per qualsiasi Governo, di qualsiasi colore politico, deve invece essere la tutela del territorio e la incessante difesa della bellezza dei paesaggi e dei nostri Parchi Naturali.