Visualizzazione post con etichetta Cipe. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Cipe. Mostra tutti i post

venerdì 6 settembre 2013

CON QUALI MODALITA' SONO STATI EROGATI I FONDI CIPE PER LA RICOSTRUZIONE DELL'AQUILA? CHI NE HA BENEFICIATO? OCCORRE MAGGIORE TRASPARENZA E PUBBLICITA' SUL SITO DEL COMUNE.

La cittadina Senatrice, Enza Blundo del M5S, in merito ai fondi CIPE erogati per contribuire alla ricostruzione della città di L’Aquila distrutta dal sisma del 6 aprile 2009 ed all’intervista del Sindaco, pubblicata da “Il Centro” il 20 maggio 2013 ove si legge: «I 225 milioni Cipe li stiamo già impegnando. Abbiamo fatto due graduatorie precise, cronologiche, perché per legge vanno divisi in fondi per le periferie e per il centro. Adesso chiameremo i cittadini a darci l’Iban e cominceremo a dare questi soldi, già da venerdì abbiamo cominciato questo lavoro» lamenta l’impossibilità di conoscere le modalità, i tempi di erogazione dei fondi ed i relativi beneficiari dell’intervento pubblico.
"Ad oggi, infatti - afferma Blundo - non risultano essere stati pubblicate le risultanze dei criteri di spesa sul sito del Comune di L’Aquila". La cittadina in un suo precedente comunicato auspicava maggior rispetto dei diritti dei cittadini in tema di chiarezza, di trasparenza e di semplificazione dell’agire della P.A. da parte di coloro i quali sono chiamati istituzionalmente a garantire la pubblicità dell’erogazione dei fondi pubblici, anche in seguito all'aumento della tassazione sui bolli per tutti.
Certo non aiutano le dichiarazioni pubblicate il 20 agosto 2013 da http://www.abruzzo24ore.tv ed attribuite al Sindaco di L’Aquila, Dott. Massimo Cialente, ove si legge: "Dal primo gennaio 2013 abbiamo speso 447 milioni che Chiodi non aveva utilizzato e quindi li aveva restituiti. Inoltre abbiamo dato ad oggi, 870 milioni di euro”. 
A tal riguardo, nonostante nel proseguo dell’articolo si legga: "Abbiamo individuato un cronoprogramma, ridicolizzato da chi non capisce, che dice che per ricostruire L'Aquila entro il 2019, servono per il 2013 816 milioni aggiuntivi a quelli Cipe, 1.2 miliardi per il 2014 e 1 miliardo l'anno fino al 2019. Ora grazie ai miei collaboratori e alla miacgiunta, siamo riusciti, ad avere 1.2 miliardi ma non va bene: sono 200 milioni l'anno per sei anni, ma solo a partire dal 2014. A noi già quest'anno serve un terzo, 816 milioni subito" l'intero testo appare evanescente e di difficile comprensione, nonché lasciato all’immaginazione del cittadino che tenta di ricostruire l’iter amministrativo dell’uso dei fondi pubblici. Attendiamo la necessaria pubblicazione sul sito del Comune conclude la cittadina senatrice.

TRASPARENZA ED EFFICIENZA PER LA GESTIONE DEI FONDI STANZIATI

“A L’Aquila la terra trema ancora: tremano gli edifici, le aziende, gli antichi monumenti divelti. Tremano soprattutto le speranze degli aquilani, sospese sul sottile filo che lega il ricordo di quel tragico 9 aprile all'incapacità politica di rimuovere quella voragine che inghiotte la città col suo volto primigenio.
Oggi c’è una speranza: il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) ha dato il via libera all'assegnazione di 1.183,2 miliardi di euro (197,2 milioni di euro per ciascuno anno dal 2014 al 2019) per la ricostruzione degli immobili privati nei territori del cratere e destinando il 3% dell’importo alle aree esterne al cratere.
Le risorse, evidentemente ancora insufficienti e per di più spalmate su un arco temporale di sei anni, costituiranno un primo passo verso una possibile normalizzazione ed anche una occasione per iniziare davvero la ricostruzione.
A questo punto però è lecito, anzi indispensabile, chiedere alle Istituzioni due cose: trasparenza ed efficienza.
Non dovranno e non potranno essere replicate le modalità di gestione dei fondi utilizzate fino ad oggi e caratterizzate da più di una zona d’ombra: non lo accetterebbero gli aquilani e soprattutto lo rifiuterebbero tutti gli italiani, di ogni ceto ed estrazione sociale, che si sono visti caricare sotto forma di aumento delle imposte di bollo, l’onere economico delle erogazioni.
Appare allora indispensabile, oggi più che mai, creare un “Urban Center” che renda i cittadini tutti (e non solo quelli direttamente coinvolti nelle opere) consapevoli delle modalità di gestione dei fondi e della scelta di aree, interessate di volta in volta dagli interventi di recupero, trasformando l’iter della ricostruzione in una superficie di vetro, impermeabile al malaffare e trasparente in ogni movimento.
Lo strumento costituirà insieme un indispensabile argine contro ogni forma di infiltrazione ed un formidabile strumento di piena partecipazione.
Per la destinazione di questa prima trance dei fondi assegnati, occorre individuare una zona all'interno dell'asse previsto dal programma e coinvolgere la cittadinanza tutta nelle opere di ricostruzione, raccogliendo idee ed input esterni e consentendo, attraverso una qualificata attività di consulenza, interventi urbanistici e ricerca di soluzioni per edifici da abbattere o per i quali non vi sia ancora un progetto di recupero presentato.
Ciò per evitare il proseguire degli interventi a macchia di leopardo, che non compensano i notevoli disagi vissuti dai cittadini.
Altresì devono essere condivise le scelte d'investimento dei 114 milioni assegnati al comune per investimenti produttivi per il rilancio, per l'occupazione sia dei giovani che dei cassaintegrati o disoccupati.

Il Movimento 5 Stelle è legato a questo patto d’onore con gli aquilani e lo sosterrà perché venga onorato.

lunedì 5 agosto 2013

SUBITO UN " URBAN CENTER" PER UNA GESTIONE TRASPARENTE ED EFFICIENTE DEI FONDI PER LA RICOSTRUZIONE DI L'AQUILA



“A L’Aquila la terra trema ancora: tremano gli edifici, le aziende, gli antichi monumenti divelti.  Tremano soprattutto le speranze degli aquilani,  sospese sul sottile filo che lega il ricordo di quel tragico 9 aprile all’incapacità politica di rimuovere quella voragine che inghiotte  la città col suo volto primigenio.

Oggi c’è una speranza: il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) ha dato il via libera all’assegnazione di 1.183,2 miliardi di euro (197,2 milioni di euro per ciascuno anno dal 2014 al 2019)    per la ricostruzione degli immobili privati nei territori del cratere e destinando il 3% dell’importo alle aree esterne al cratere.

Le risorse, evidentemente ancora insufficienti e per di più spalmate su un arco temporale di sei anni, costituiranno un primo passo verso una possibile normalizzazione ed anche una occasione per iniziare davvero la ricostruzione.

A questo punto però è lecito, anzi indispensabile, chiedere alle Istituzioni due cose: trasparenza ed efficienza.

Non dovranno e non potranno essere replicate le modalità di gestione dei fondi utilizzate fino ad oggi e caratterizzate da più di una zona d’ombra: non lo accetterebbero gli aquilani e soprattutto  lo rifiuterebbero tutti gli italiani, di ogni ceto ed estrazione sociale, che si sono visti caricare sotto forma di aumento delle imposte di bollo, l’onere economico delle erogazioni.

Appare allora indispensabile, oggi più che mai, creare un “Urban Center” che renda i cittadini tutti (e non solo quelli direttamente coinvolti nelle opere) consapevoli delle modalità di gestione dei fondi e della scelta di aree, interessate di volta in volta dagli interventi di recupero, trasformando l’iter della ricostruzione in una superficie di vetro, impermeabile al malaffare e trasparente in ogni movimento.


Lo strumento costituirà insieme un indispensabile argine contro ogni forma di infiltrazione ed un formidabile strumento di piena partecipazione.

Per la destinazione di questa prima trance dei fondi assegnati, occorre individuare una zona all'interno dell'asse previsto dal programma e coinvolgere la cittadinanza tutta nelle opere di ricostruzione, raccogliendo idee ed input esterni e consentendo, attraverso una qualificata attività di consulenza, interventi urbanistici e ricerca di soluzioni per edifici da abbattere o per i quali non vi sia ancora un progetto di recupero presentato.

Ciò per evitare il proseguire degli interventi a macchia di leopardo, che non compensano i notevoli disagi vissuti dai cittadini.

Altresì devono essere condivise le scelte d'investimento dei 114 milioni assegnati al comune per investimenti produttivi per il rilancio, per l'occupazione sia dei giovani che dei cassaintegrati o disoccupati.

Il Movimento 5 Stelle è legato a questo patto d’onore con gli aquilani e sosterrà perché venga  onorato.