giovedì 30 gennaio 2014

PORTA BARETE: LE MIE DOMANDE AL SINDACO CIALENTE E ALLA SOPRINTENDENTE VITTORINI

Per quale motivo sono continuati i lavori del muro di contenimento in Via Roma nonostante siano stati proposti differenti progetti sul recupero e la valorizzazione di Porta Barete? Perchè non si valorizzano i resti della Porta e le porzioni extramurarie collocate in Via Vicentini? Perchè la Soprintendenza non procede ad un' accurata indagine all'altezza del civico 207 di Via Roma che abbia come punto di inizio la distanza di 15 metri dal ponte, al fine di verificare il più rapidamente possibile l'effettiva esistenza delle idonee condizioni all'apposizione del vincolo archeologico?

Sono queste alcune delle domande contenute nelle lettere che ho inviato questa mattina al Sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, all'Assessore ai Lavori Pubblici Alfredo Moroni e alla Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici Architetto Maria Alessandra Vittorini. 

L'Aquila rischia seriamente di perdere un bene culturale come Porta Barete, di valore inestimabile, che invece andrebbe fortemente valorizzato. In passato la Città ha subito molti cambiamenti urbanistici, alcuni funzionali alla sua modernizzazione altri frettolosamente giustificati come "necessari " per il miglioramento della viabilità, ma la vicenda di Porta Barete merita un serio approfondimento. 





mercoledì 29 gennaio 2014

LA VERITA' SULLA PROROGA DEI TRIBUNALI ABRUZZESI



APPENA ELETTA IN SENATO, MI SONO SUBITO IMPEGNATA PER LA PROROGA DELL'ENTRATA IN VIGORE DELLA RIFORMA DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA PER I TRIBUNALI ABRUZZESI, PRESENTANDO A LUGLIO UN ATTO DI SINDACATO ISPETTIVO, IL N. 3-00230 E UN DISEGNO DI LEGGE , IL N. 938


AD OTTOBRE HO PARTECIPATO, CON GLI ALTRI COLLEGHI PARLAMENTARI ABRUZZESI, AD UN INCONTRO CON IL MINISTRO CANCELLIERI PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA. IL MINISTRO AVEVA MANIFESTATO DISPONIBILITA' SIA PER LA PROROGA CHE PER  UNA REVISIONE, SULLA BASE DELL'ASPETTO OROGRAFICO, DELL'IMPIANTO COMPLESSIVO DELLA RIFORMA DELLE GEOGRAFIA GIUDIZIARIA (TROVERETE MAGGIORI INFORMAZIONI A QUESTO LINK).


EMENDAMENTO BLUNDO 2.11 (TESTO 2) 
EMENDAMENTO PEZZOPANE 3.0.1 (TESTO 2)
EMENDAMENTO PEZZOPANE 3.0.1 (TESTO 3)

FINO ALLE VOTAZIONI DI OGGI PER LA PROROGA DEI TRIBUNALI ABRUZZESI.
L'APPROVAZIONE DELL'EMENDAMENTO 3.0.1 ( Testo 3) FIRMATO PEZZOPANE -CHIAVAROLI E' STATO L'ENNESIMO ESEMPIO DI UNA MAGGIORANZA ARROGANTE CHE HA COME SUO UNICO OBIETTIVO QUELLO DI APPARIRE.

DI SEGUITO TROVERETE IL RESOCONTO STENOGRAFICO DI ENTRAMBE LE SEDUTE D'AULA DI OGGI IN SENATO. LA PRIMA PARTE RIGUARDA LA SEDUTA CHE SI E' SVOLTA QUESTA MATTINA QUANDO PER UN ERRORE DI TRASMISSIONE DEL FASCICOLO DEFINITIVO DEGLI EMENDAMENTI DA PARTE DELLA COMMISSIONE BILANCIO NON RISULTAVA IL TESTO 2 DEL MIO EMENDAMENTO, IL 2.11, CHE AVEVO PRESENTATO PER OVVIARE ALLE PROBLEMATICHE DI COPERTURA RIGUARDANTI IL PRIMO TESTO.
TROVERETE SUCCESSIVAMENTE IL RESOCONTO DELLA SEDUTA POMERIDIANA DOVE SI E' COMPIUTO L'ENNESIMO FURTO AI DANNI  DEL M5S. 


 
Resoconto Seduta Mattina:

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 2.11, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
BLUNDO (M5S). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BLUNDO (M5S). Signor Presidente, chiedo scusa, ma l'emendamento votato in precedenza lo avevo trasformato in un ordine del giorno.
PRESIDENTE. Se la prossima volta ce lo comunica...
BLUNDO (M5S). Non mi ha guardato.
Un'altra cosa: dell'emendamento 2.11 ho presentato il testo 2 rivedendo la copertura; non capisco perché non risulta.
PRESIDENTE. A chi l'ha presentato?
BLUNDO (M5S). Dal nostro ufficio legislativo è stato presentato il testo 2 dell'emendamento 2.11 e l'ordine del giorno riguardo quello che lei ha votato senza vedere che mi ero alzata.
PRESIDENTE. L'emendamento 2.11 non risulta agli uffici; comunque, è improcedibile. Se vuole lo votiamo.
BLUNDO (M5S). Presidente, vorrei votare il testo 2 che ho presentato e che risulta sul sito del Senato. Se vuole venire a vederlo, vuole prendere atto. (Commenti dal Gruppo PD).
PRESIDENTE. Se vuole portarcelo lei forse sarebbe meglio.
BLUNDO (M5S). Glielo porto? (Applausi dal Gruppo M5S).
PRESIDENTE. Le mandiamo qualcuno a prenderlo, non c'è bisogno che si scomodi.
Senatrice Blundo, accantoniamo l'emendamento 2.11.
BLUNDO (M5S). Sicuramente è meglio.
PRESIDENTE. Ci può dire qual è la modifica proposta nel testo 2 dell'emendamento 2.11?
BLUNDO (M5S). Ho cambiato la copertura proprio perché era stato espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.
PRESIDENTE. Allora, deve rivalutarlo la Commissione, se lei ha cambiato la copertura.
BLUNDO (M5S). Infatti, ieri in Commissione...
PRESIDENTE. Quindi, lo accantoniamo e chiediamo alla Commissione bilancio di darci il parere.
BLUNDO (M5S). Se mi fa parlare, ieri in Commissione... (Commenti dal Gruppo PD).
PRESIDENTE. Per favore, lasciate parlare.
BLUNDO (M5S). ...era stato chiesto, ed il presidente Azzollini mi ha detto che probabilmente non era passato da loro perché andava bene così. Oggi vedo che in Aula non è presente, quindi chiedo di accantonarlo.
PRESIDENTE. Queste sono procedure molto informali. I colloqui con il presidente Azzollini saranno validi, però per noi, finché non c'è un parere, non c'è un testo diverso: mi dispiace. Comunque intanto lo accantoniamo.
BLUNDO (M5S). Risulta sul sito del Senato; quindi, lo accantoniamo.
L'ordine del giorno, che spero vi sia pervenuto, concerne la questione del centro storico dei militari: avevo tolto le parole «centro storico» dall'emendamento e l'ho trasformato in un ordine del giorno.
PRESIDENTE. Gli uffici mi dicono che il testo si trova sul sito del Senato, ma come presentato in Commissione, e non per l'Aula. Occorre ripresentarlo per l'esame da parte dell'Aula.
Chiedo comunque al presidente Azzollini di esprimere il parere sull'emendamento 2.11, come riformulato dalla presentatrice, senatrice Blundo.
AZZOLLINI (NCD). Signor Presidente, non posso esprimere subito il parere sull'emendamento in questione, perché c'è la previsione di un onere e ho bisogno di visionarlo. Chiedo pertanto che l'emendamento 2.11 (testo 2) sia accantonato.
Signor Presidente, colgo però l'occasione per chiederle una gentilezza. Lo avrei fatto in ordine a qualsiasi altro emendamento. Io prego la Presidenza dell'Aula di interrompere, ad un certo punto, come facciamo anche in Commissione, la riformulazione dei testi. Anche questa mattina, infatti, siamo costretti a valutare testi e oneri approntati con una certa celerità, ciò che non consente una istruttoria da parte della Commissione.
Io le chiedo con cortesia, signor Presidente, per consentire a me e alla Commissione un buon lavoro, naturalmente a partire dal prossimo provvedimento, di avere la certezza, ad un certo punto, di poterle fornire tutti i pareri con un minimo di istruttoria. In questo caso, su sua richiesta, naturalmente io procederò rapidamente.
PRESIDENTE. Dispongo pertanto l'accantonamento dell'emendamento 2.11 (testo 2).


NEL FRATTEMPO VENIVA PREPARATO IL TESTO 3 DELL'EMENDAMENTO PEZZOPANE - CHIAVAROLI.

Resoconto Seduta Pomeriggio:


PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli altri emendamenti precedentemente accantonati.
Invito il relatore e la rappresentante del Governo a pronunziarsi sull'emendamento 2.11 (testo 2).
PAGLIARI, relatore. Esprimo parere contrario.
DE CAMILLIS, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Anche il Governo esprime parere contrario.
BLUNDO (M5S). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BLUNDO (M5S). Signor Presidente, vorrei precisare che la copertura di impegno di 10 milioni non serve, per cui il suo importo viene abbassato a 2 milioni di euro.
CHIAVAROLI (NCD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CHIAVAROLI (NCD). Signor Presidente, l'emendamento 2.11 (testo 2) è analogo all'emendamento 3.0.1 che avevamo parimenti accantonato.
Quindi, chiedo al relatore di esprimere il suo parere su entrambi e semmai di votarli insieme.
PRESIDENTE. Mi scusi, senatrice Chiavaroli, ma non rilevo una sovrapposizione tra i due emendamenti.
CHIAVAROLI (NCD). È diversa solo la formulazione testuale, ma si tratta della stessa proroga e dello stesso tempo. Si proroga a tre anni l'accorpamento dei tribunali abruzzesi. È scritta solo in maniera diversa la proroga.
PRESIDENTE. Senatrice, ma anche le cifre mi sembrano diverse.
Chiedo al relatore di esprimersi a tal riguardo.
PAGLIARI, relatore. L'emendamento 3.0.1 ha un contenuto diverso e più ampio e su di esso il mio parere è favorevole.
La senatrice Blundo può benissimo apporre la sua firma e condividere l'emendamento 3.0.1, che è quello approvabile per la sua completezza.
AZZOLLINI (NCD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
AZZOLLINI (NCD). Signor Presidente, riporto all'Aula, e per questo mi permetto di intervenire, la decisione presa dalla 5a Commissione al riguardo.
I tre emendamenti in questione sono stati da me valutati insieme. Tutti e tre hanno lo stesso contenuto. Per quel che attiene la copertura, vanno bene tutti e tre. Nel caso dell'emendamento della senatrice Blundo, si verificava una sovra copertura.
In 5a Commissione abbiamo detto che, ove mai la senatrice Blundo chiedesse di adeguare la sua copertura a quella prevista negli altri due emendamenti, ben può farlo, in modo che gli emendamenti vengono presi complessivamente in esame dall'Assemblea e dalla Presidenza.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, poiché è stato espresso parere favorevole sull'emendamento 3.0.1, suggerisco alle senatrici Blundo e Pelino di apporre la propria firma all'emendamento 3.0.1 e di ritirare i propri.
PELINO (FI-PdL XVII). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PELINO (FI-PdL XVII). Signor Presidente, noi abbiamo presentato questi emendamenti come maggioranza ed opposizione. Il loro contenuto è lo stesso e, siccome riguardano i tribunali abruzzesi, a questo punto credo che lo stesso senatore Razzi voglia apporre la sua firma, avendo intrapreso insieme una battaglia per il nostro Abruzzo.
Quindi, ritiro il mio emendamento e sottoscrivo l'emendamento 3.0.1.
PRESIDENTE. Senatrice Blundo, le chiedo se è d'accordo a ritirare il suo emendamento e a sottoscrivere l'emendamento 3.0.1.
BLUNDO (M5S). Signor Presidente, innanzitutto devo dire che trovo alquanto assurdo aver definito un emendamento più completo di un altro, per il solo fatto che contiene delle parole in più di specifica riguardo quello che, al contrario, è in modo sostanziale identico.
Posso capire la vostro esigenza di garantirvi i voti per non perdere le poltrone, posso capire... (Commenti dal Gruppo PD). È la verità!
PRESIDENTE. Senatrice, ciascun senatore non deve rispondere dei propri voti. È previsto dalla Costituzione. Mi dispiace, ma questo non glielo concedo.
BLUNDO (M5S). Certo.
Come stavo dicendo, posso capire che ci possano essere queste esigenze, ma in realtà l'emendamento 2.11 (testo 2) dovrebbe essere votato per primo in quanto riferito all'articolo 2. Questa è una palese richiesta di annullare il fatto che l'emendamento è stato presentato dal Gruppo Movimento 5 Stelle e, soprattutto, dalla sottoscritto che già da luglio avanzava analoga richiesta con un disegno di legge. (Applausi dal Gruppo M5S).
Inoltre, l'emendamento che ho presentato nel testo corretto è stato letteralmente copiato nel testo 3 dell'emendamento 3.0.1.
A vostra coscienza, perché tanto risponderete di ciò che fate ai cittadini... (Commenti dal Gruppo PD), ...riconoscere con correttezza - cosa che non state facendo - le posizioni e le proposte dell'opposizione, così come è accaduto con ordini del giorno assorbiti e fatti vostri anche in Commissione. A vostra coscienza!
Qualora vi ostinaste a voler far passare l'emendamento presentato da altri colleghi per i motivi che ho già illustrato, chiaramente mi troverei costretta a sottoscriverli perché l'interesse prioritario è quello dei cittadini, in particolare, della giustizia che deve essere garantita, non costosa e per tutti. (Applausi dal Gruppo M5S). Grazie!
PRESIDENTE. Quindi ritira il suo emendamento, senatrice Blundo?
BLUNDO (M5S). Presidente, forse non ci siamo capiti.
PRESIDENTE. Mi dica si o no. Ritira - si o no - l'emendamento 2.11 (testo 2)?
BLUNDO (M5S). No! E chiedo che vanga messo ai voti. (Applausi dal Gruppo M5S).
PAGLIARI, relatore. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAGLIARI, relatore. Signor Presidente, voglio cogliere l'essenza del ragionamento e non le strumentalizzazioni che sono venute.
Credo che di fronte ad un tema trattato da tre emendamenti il relatore possa scegliere l'emendamento che meglio esplica la materia (Applausi del senatore Buemi. Proteste della senatrice Blundo) e considerare assorbiti gli altri.
Parliamoci chiaro. Può darsi che non essendo conosciuto si possa pensare... io non ho problemi nell'attribuire la paternità della norma alla senatrice Pezzopane, alla senatrice Pelino o alla senatrice Blundo. Ho però il problema di dare una norma che sia la migliore possibile... (Applausi dai Gruppi PD e SCpI) ...in un periodo in cui la tecnica legislativa è un'esigenza. Quindi, per questi motivi chiedo che venga votato l'emendamento 3.0.1 (testo 3) che assorbe gli altri due emendamenti. L'intento è costruttivo, non sono io che devo scegliere.
PRESIDENTE. Io devo procedere secondo Regolamento e quindi passo alla votazione dell'emendamento 2.11 (testo 2). (Commenti della senatrice Blundo).
Senatrice, ha parlato abbastanza.
Votazione nominale con scrutinio simultaneo
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.11 (testo 2), presentato dalla senatrice Blundo e dal senatore Castaldi.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Il Senato non approva. (v. Allegato B).
Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1214
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.0.1 (testo 3).
Prima di votare chiedo al Governo se il parere è conforme a quello del relatore.
DE CAMILLIS, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il parere è conforme, signor Presidente.
Votazione nominale con scrutinio simultaneo
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 3.0.1 (testo 3), presentato dalla senatrice Pezzopane e da altri senatori.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Il Senato approva.

venerdì 17 gennaio 2014

LA TUTELA DELLE COSTE E' UNA PRIORITA' PER IL M5S

Ieri, ancora una volta, è stata rinviata la discussione e la votazione in Aula al Senato della mozione volta ad impegnare il Governo a modificare l'art. 6 comma 17 del Decreto legislativo n. 152/2006 sulle attività di ricerca di idrocarburi, nonostante le numerose mail di sollecitazione inviate a tutti parlamentari dai cittadini. Dopo la bocciatura del mio emendamento al Decreto del Fare per il ripristino del limite di 12 miglia dalla costa, la tutela delle nostre coste continua a non essere una priorità per questa maggioranza. 

Noi del MoVimento Cinque Stelle vogliamo la reintroduzione di tale limite per le attività di prospezione e ricerca di idrocarburi dai fondali marini, dopo la sensibile riduzione decisa nel 2012 dal Governo Monti. La salvaguardia della flora e della fauna marina e la difesa delle coste sono battaglie del M5S perché riteniamo inaccettabile che la bellezza del nostro territorio sia compromessa o addirittura deturpata dalla presenza di impianti di trivellazione a pochissima distanza dalla riva, con evidenti ripercussioni anche per il turismo.
 
Mi auguro, pertanto, non solo che si proceda quanto prima ad una nuova calendarizzazione della mozione ma mi adopererò anche affinché si avvii rapidamente la discussione in commissione dei Disegni di Legge presentati sul tema, tra i quali il mio, il n. 451, depositato il 10 aprile 2013 e finalizzato ad accrescere la tutela delle zone di mare rispetto alle richieste di estrazione di idrocarburi da parte delle compagnie petrolifere.

mercoledì 8 gennaio 2014

CIALENTE DIMOSTRI DI AVERE VERAMENTE A CUORE IL BENE DEGLI AQUILANI :FACCIA UN PASSO INDIETRO E SI DIMETTA.



“Do ut des”. È eloquente il nome dato all’inchiesta che questa mattina ha portato a numerosi arresti e perquisizioni ai danni di ex ed attuali assessori e funzionari pubblici del Comune di L’Aquila  ritenuti responsabili  di reati gravi come corruzione, appropriazione indebita e falsità materiale ed ideologica  su appalti legati alla ricostruzione post-terremoto.  
 
Un intreccio perverso di interessi tra politici, funzionari pubblici ed imprenditori che noi del Movimento Cinque Stelle denunciamo ormai da molto tempo sia sul territorio che nelle aule parlamentari. Da otto mesi, infatti, in Senato chiediamo con un Disegno di Legge, il DOC XXII n. 5 presentato a mia prima firma, l'istituzione di una Commissione d'Inchiesta sulla ricostruzione post terremoto, convinti, da sempre, dell'esistenza a L'Aquila di una forte questione morale. Al punto che il 12 novembre 2013 ho presentato al Comune di L'Aquila, una richiesta di accesso agli atti relativa ad alcuni importanti documenti come la Relazione Finale della Commissione d'indagine sulla gestione del personale dirigenziale e non del Comune, quella sugli affitti delle sedi comunali, sulla assistenza post terremoto della popolazione e sulla ispezione effettuata in Comune prima del sisma dai funzionari del Ministero dell'Economia. I fatti di oggi ci danno terribilmente ragione. 

Noi sosteniamo, senza se e senza ma, il prezioso ed efficace lavoro della Magistratura nell'accertamento dei reati e delle responsabilità penali ma crediamo che l'Istituzione della Commissione d'Inchiesta sia un passaggio fondamentale per accertare le pesanti responsabilità politiche dell'Amministrazione Cialente. 

Il Vice Sindaco ed ex assessore all’urbanistica Roberto Riga, dimessosi questo pomeriggio, il Direttore del Consorzio dei Beni Culturali della Provincia di L'Aquila  Vladimiro Placidi e l'ex Assessore Pierluigi Tancredi, entrambi agli arresti domiciliari, nonché l'ex responsabile dell'Ufficio Ricostruzione Mario Di Gregorio sono solo alcuni dei politici e funzionari, coinvolti nell’inchiesta, che hanno gestito in questi anni la fase post terremoto a L’Aquila. 


All’operazione di questa mattina si aggiunge l’indagine di poche settimane fa sull'affidamento di appalti pubblici per la ristrutturazione e i puntellamenti delle chiese e palazzi storici aquilani, che vede tra gli indagati per corruzione, turbativa d'asta e violazione delle norme del Codice degli Appalti, anche una funzionaria della Direzione Regionale dei Beni Culturali e il braccio destro dell'ex Vice Commissario per la Ricostruzione dei Beni Culturali Luciano Marchetti.


Oggi si parla di Palazzo Carli ma la vicenda forse riguarderà tutti i palazzi storici i cui lavori di messa in sicurezza spesso venivano affidati dal Comune di L’Aquila, anche senza le prescritte autorizzazioni della struttura commissariale dei beni culturali. 


Per questo motivo sconcertano le dichiarazioni del Sindaco Cialente sull’operazione di Polizia di questa mattina. Non si può governare una città ed essere all'oscuro di tutto. Forse è arrivato il momento di fare un bagno di umiltà e un passo indietro, dando quelle dimissioni che probabilmente rappresenterebbero il più maturo e significativo gesto politico del suo mandato, forse l’unico che farebbe nell’interesse dei cittadini aquilani.