PORTA BARETE



02 ottobre 2014 

Di seguito la risposta ottenuta ieri in 7a Commissione dal Governo alla mia interrogazione su Porta Barete.











3 luglio 2014 

 IL 3 LUGLIO 2014 HO INDIRIZZATO AL MINISTRO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI UNA INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN 7a COMMISSIONE SULLA VICENDA DI PORTA BARETE.

NELL'ATTO DI SINDACATO ISPETTIVO SI CHIEDE AL MINISTRO FRANCESCHINI DI DARE CONTO DELLE NOTIZIE, DIFFUSE SULLA STAMPA ABRUZZESE, SECONDO CUI SAREBBE IMMINENTE L'APPOSIZIONE DEL VINCOLO DI INTERESSE CULTURALE ALL'INTERA CINTA MURARIA AQUILANA.   



Atto n. 3-01088 (in Commissione) 

Pubblicato il 3 luglio 2014, nella seduta n. 274

BLUNDO , SANTANGELO , VACCIANO , AIROLA , BUCCARELLA , CAPPELLETTI , CIAMPOLILLO COTTICRIMI , DONNO , FUCKSIA , GAETTI , GIROTTO , LUCIDI , MANGILI , MARTELLI ,MARTON , MORONESE , MORRA , PAGLINI , PETROCELLI , PUGLIA , SCIBONA , SIMEONI , TAVERNA , GIARRUSSO - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. -

Premesso che:
le mura de L'Aquila, edificate a partire dal XIII secolo, costituiscono l'antica cerchia della città e si estendono per oltre 5 chilometri. La loro caratteristica principale sono le porte urbiche che, sulla base dei documenti e delle piante in possesso, risultano essere 18, di cui 6 ancora aperte e funzionanti;
tra le porte attualmente chiuse figura Porta Bareteche rappresentava da Ovest il principale accesso alla città. Porta Barete è probabilmente una delle prime porte ad essere stata edificata e sistemata e la sua importanza è testimoniata dal fatto che proprio da Porta Barete partiva il principale asse viario della città per l'accesso ai principali edifici e piazze pubbliche. Una delle rappresentazioni più antiche della Porta è, invece, presente nel "Codice Perugino" contenente i "Cantari sulla Guerra di Braccio da Montone" in cui si racconta l'assedio subito dagli aquilani nel 1423-1424;
in tutte le rappresentazioni disponibili si vede una porta monumentale che sorgeva davanti alla Chiesa di Santa Croce e all'annesso convento, demolito nel 1967 per realizzare edifici residenziali, ed una antiporta, formata da un accesso centrale, il cui varco ogivale e murato è oggi puntellato per i danni causati dal sisma del 2009. Nonostante il terremoto abbia prodotto molte rovine, il bastione di sinistra è però ancora esistente;
il recupero dell'antica antiporta e del tratto di mura cittadine interessato è tornato al centro dell'interesse di studiosi, associazioni ed opinione pubblica de L'Aquila nel 2013. Durante l'avvio dei lavori di ricostruzione dell'edificio di Via Roma 207, fortemente danneggiato dal sisma, sono state, infatti, rinvenute non solo le strutture dell'antiporta, ma anche parte del corpo di guardia, l'acciottolato e un leone in pietra calcarea di età augustea. La complessità della vicenda è testimoniata dal fatto che le operazioni di recupero richiederebbero, come minimo intervento, la rimozione dei due ponti stradali e del terrapieno costruito nell'Ottocento e, come intervento più completo, la delocalizzazione dell'edificio che era costruito in Via Roma 207, demolito a seguito del terremoto. I privati che risiedevano nell'edificio di Via Roma 207, si oppongono alla dislocazione del loro stabile e ne richiedono la rapida ricostruzione;

Considerato che:
nelle scorse settimane non solo è stata lanciata una petizione, tutt'ora in corso, che ha raccolto l'adesione di oltre 600 aquilani, ma si sono anche registrati molteplici appelli da parte di studiosi, intellettuali e docenti universitari aquilani per sollecitare le autorità competenti a mettere in atto concrete iniziative per il recupero e la valorizzazione di Porta Barete e dell'antiporta. Sul tema si sono tenuti numerosi dibattiti pubblici e l'ultimo, organizzato dalla prima firmataria del presente atto di sindacato ispettivo, ha registrato la presenza della Direzione regionale dei beni culturali e del paesaggio dell'Abruzzo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Soprintendenza dei beni culturali e paesaggistici abruzzesi, dell'Amministrazione comunale aquilana e di rappresentanti di comitati di cittadini ed associazioni. Durante l'incontro la stessa Soprintendenza, prospettando nelle operazioni di recupero il rispetto di un vincolo di 5 metri dalla cinta muraria, ha praticamente ufficializzato il recupero della Porta, ma non ne ha garantito di fatto la fruibilità pubblica;
il Consiglio comunale de L'Aquila in data 6 marzo 2014 ha approvato un ordine del giorno in cui si stabilisce "di sottoporre la vicenda all'attenzione del Ministero dei beni e delle attività culturali, al fine di considerare il recupero di Porta Barete e dell'antiporta come passo necessario e fondamentale per la riqualificazione dell'intera cinta muraria aquilana";

Attestato che:
il complessivo intervento di restauro e valorizzazione delle mura è finanziato nell'ambito di un Accordo di programma quadro tra la Regione Abruzzo e il Comune dell'Aquila. Inoltre, un ulteriore accordo siglato nel 2012 tra Comune e Direzione regionale dei beni culturali e del paesaggio dell'Abruzzo ha individuato la Direzione regionale come soggetto attuatore, affidandole il compito di restaurare le mura e di realizzare un progetto in grado di riscoprire e riconsegnare ad un'adeguata fruizione e conoscenza l'intero pomerio, di cui sono parte integrante anche Porta Barete e l'antica antiporta;

secondo quanto riportato da alcune indiscrezioni di stampa ("AbruzzoWeb" del 17 giugno 2014) la Direzione regionale dei beni culturali e del paesaggio dell'Abruzzo starebbe per dichiarare il vincolo di interesse culturale in merito alla cinta muraria de L'Aquila, mentre la decisione riguardante Porta Barete dovrebbe arrivare entro 120 giorni dalla chiusura del cantiere archeologico di Via Roma e cioè entro il 19 luglio 2014;

la vicenda, come ampiamente desumibile dai fatti esposti, si caratterizza per la sovrapposizione di interessi privati e pubblici e l'applicazione di molteplici disposizioni legate sia alla ricostruzione che alla tutela di un bene di inestimabile valore culturale, simbolo dell'identità aquilana,

Si chiede di sapere:

se al Ministro in indirizzo risultino vere le notizie riportate, relative alla possibile imminente apposizione del vincolo di interesse culturale all'intera cinta muraria aquilana;

quali azioni, nei limiti delle proprie competenze, intenda porre in essere per garantire, nel rispetto dei diritti dei cittadini residenti nell'edificio di Via Roma 207, il recupero, la tutela e la valorizzazione di Porta Barete e dell'antica antiporta, al fine di garantirne la fruizione da parte della collettività.


6 settembre 2013



SI LAVORI PER IL RECUPERO DELL'INTERO PATRIMONIO STORICO - ARTISTICO DELL'AQUILA E PER LA FIRMA DELLA CONVENZIONE PER IL PIANO CITTA' DELL'EX MINISTRO PASSERA. E' INDISPENSABILE LA CREAZIONE DI UN URBAN CENTER.

"Risale a pochi giorni fa la notizia della proposta di modifica della viabilità, che comporterà il recupero dell'antica porta situata nella parte ovest della città di L'Aquila: Porta Barete. Si tratta di un monumento storico "coperto" per consentire un accesso più fluido verso il centro. Riportare alla luce la porta storica significa restituire alla città non solo l'antico accesso, ma soprattutto il carattere medioevale che le appartiene. La riscoperta della suddetta Porta, dimenticata da centinaia di anni, ci ricorda anche la resistenza aquilana contro Braccio da Montone, il quale proprio lì sferrò il suo primo attacco contro la città per imporre la sua signoria, ma fu costretto a tornare a Pizzoli, in quanto gli aquilani seppero ben difenderla." Scrive in una nota Enza Blundo. "E' auspicabile che il Consiglio Comunale decida per un recupero dell'intero patrimonio storico artistico all'interno delle mura, eliminando opere che andrebbero in contrasto.
Tale intervento, tuttavia, deve essere complementare agli altri progetti di edilizia urbanistica che dovranno essere messi in atto nella città aquilana." La cittadina al Senato Enza Blundo sottolinea come sia doveroso adoperarsi affinché ,in parallelo con l'impegno per questa importante riscoperta e a seguito della sottoscrizione dell'accordo con la provincia, ci si adoperi per firmare anche la convenzione per il Piano Città del Ministro Passera, al fine di dare inizio tempestivamente ai lavori del progetto per il Parco Urbano di Piazza D'armi. "In tal modo la città avrà un importante polo di socializzazione vitale per il futuro della citta'. Il progetto vincente del concorso Internazionale comprende, infatti, oltre la realizzazione di un magnifico parco verde anche la riqualifica dell'intera area, grazie ai 22 milioni di euro raggiunti con l'inserimento del progetto, risultato vincente nel Concorso Internazionale di Progettazione, nel Piano Citta' ed e' in grado di integrarsi perfettamente nel nuovo contesto urbanistico che si va delineando. L’intero progetto si basa su principi di compatibilità ambientale, risparmio delle risorse, corretta gestione delle stesse e pone al centro, come polo convergente, il recupero di una conviviale coscienza collettiva.
Appare allora indispensabile, oggi più che mai, creare un Urban Center che consenta ai cittadini tutti (e non solo quelli direttamente coinvolti nelle opere) di conoscere le modalità di gestione dei fondi e valutare le scelte più opportune per le aree interessate. Si avverte la necessità di andare a gestire situazioni non previste dal piano d'intervento originario, con nuove modalità di soluzioni concertate con tecnici e cittadini per una migliore riqualificazione, recuperando la dimensione partecipativa fino ad oggi assente.Tale modalità oltre a garantire la massima trasparenza ,supera dimensioni individualistiche e interessi particolari. L'iter della ricostruzione sarà in tal modo impermeabile al malaffare, trasparente in ogni sua azione, perché aperto al contributo nonché al controllo dei suoi cittadini, che si sentiranno coinvolti e partecipi delle opere realizzate "


30 gennaio 2014


PORTA BARETE: LE MIE DOMANDE AL SINDACO CIALENTE E ALLA SOPRINTENDENTE VITTORINI

Per quale motivo sono continuati i lavori del muro di contenimento in Via Roma nonostante siano stati proposti differenti progetti sul recupero e la valorizzazione di Porta Barete? Perché non si valorizzano i resti della Porta e le porzioni extra-murarie collocate in Via Vicentini? Perché la Soprintendenza non procede ad un' accurata indagine all'altezza del civico 207 di Via Roma che abbia come punto di inizio la distanza di 15 metri dal ponte, al fine di verificare il più rapidamente possibile l'effettiva esistenza delle idonee condizioni all'apposizione del vincolo archeologico?

Sono queste alcune delle domande contenute nelle lettere che ho inviato questa mattina al Sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, all'Assessore ai Lavori Pubblici Alfredo Moroni e alla Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici Architetto Maria Alessandra Vittorini. ( troverete le lettere a questo link)

L'Aquila rischia seriamente di perdere un bene culturale come Porta Barete, di valore inestimabile, che invece andrebbe fortemente valorizzato. In passato la Città ha subito molti cambiamenti urbanistici, alcuni funzionali alla sua modernizzazione altri frettolosamente giustificati come "necessari " per il miglioramento della viabilità, ma la vicenda di Porta Barete merita un serio approfondimento. 


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