Occorre
un intervento immediato del Governo per la bonifica del territorio di Bussi sul
Tirino, in provincia di Pescara, per molti anni sede di smaltimento illegale di
sostanze tossiche e cancerogene provenienti dagli stabilimenti chimici della
zona. La tutela della salute dei cittadini abruzzesi non è più
procrastinabile".
L' Istituto Superiore di Sanità (Iss) in una relazione di 70 pagine ha messo nero su bianco i veleni di Bussi : circa 25 ettari di terreno analizzati scientificamente. Le acque contaminate della discarica - di cui hanno usufruito cittadini, ospedali, scuole - vengono messe in relazione con «la pericolosità per la salute umana». Interrate circa 250 mila tonnellate di rifiuti tossici e scarti industriali della produzione di cloro, soda, varechina, formaldeide, percolati, cloruro di vinile, tricloroetilene e cloruro di ammonio dell'ex Polo chimico Montecatini Edison.
Ecco perché ho indirizzato al Ministro dell'Ambiente e del Territorio e del Mare e a quello della Salute una interrogazione a risposta scritta, la n. 4-00260, chiedendo un serio impegno del Governo per una rapida ed efficace bonifica e per la tutela della salute dei cittadini residenti, messa fortemente in pericolo dall'inquinamento delle falde acquifere.
Nelle analisi riferite al sito industriale, ai pozzi spia a valle del sito e a quelli situati nella Valle del Pescara, si rilevano notevoli e molteplici superamenti delle Concentrazione Soglia della Contaminazione sia della falda superficiale sia di quella profonda, oltre che nei terreni. Inoltre nel sito è presente una quantità di diossina superiore di circa 24 volte rispetto al tasso consentito, che contribuisce a contaminare ancora di più l’intera area.
L' Istituto Superiore di Sanità (Iss) in una relazione di 70 pagine ha messo nero su bianco i veleni di Bussi : circa 25 ettari di terreno analizzati scientificamente. Le acque contaminate della discarica - di cui hanno usufruito cittadini, ospedali, scuole - vengono messe in relazione con «la pericolosità per la salute umana». Interrate circa 250 mila tonnellate di rifiuti tossici e scarti industriali della produzione di cloro, soda, varechina, formaldeide, percolati, cloruro di vinile, tricloroetilene e cloruro di ammonio dell'ex Polo chimico Montecatini Edison.
Nelle analisi riferite al sito industriale, ai pozzi spia a valle del sito e a quelli situati nella Valle del Pescara, si rilevano notevoli e molteplici superamenti delle Concentrazione Soglia della Contaminazione sia della falda superficiale sia di quella profonda, oltre che nei terreni. Inoltre nel sito è presente una quantità di diossina superiore di circa 24 volte rispetto al tasso consentito, che contribuisce a contaminare ancora di più l’intera area.
Una
situazione gravissima e, come definita anche dal WWF, sconfortante, per la
quale non sono sufficienti i 50 milioni stanziati. Bisogna
accertare le responsabilità dei vecchi e dei nuovi proprietari ai fini dei
risarcimenti ( troverete i documenti esclusivi del processo in corso a questo link) e procedere rapidamente ad una scrupolosa e concreta ripulitura
dell'area nell'esclusivo interesse della salute dei cittadini.