IERI SONO INTERVENUTA IN AULA IN DISCUSSIONE GENERALE SUL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE DEL DECRETO LEGGE N.104 RIGUARDANTE LA SCUOLA E L' UNIVERSITA'. DI SEGUITO IL MIO INTERVENTO INTEGRALE:
Signora Presidente, onorevoli colleghi,
come è
avvenuto molte altre volte in questa legislatura per decreti-legge
riguardanti altri settori, il mondo della scuola e dell'università aveva
riposto notevoli aspettative su questo provvedimento; buoni auspici che
ben presto si sono però trasformati in cocente delusione. Da questo
decreto-legge ci si attendeva ben altro, soprattutto perché dopo anni di
riforme inutili e fortemente peggiorative si pensava fosse finalmente
giunto il momento di sottrarre la scuola e l'università dallo stato di
incertezza, confusione e precariato che la caratterizza assicurando
maggiore stabilità a tutto il comparto istruzione.
Anche questa volta però il Governo Letta ha
confermato il criterio che da sette mesi caratterizza la sua azione
politica: dare la percezione di cambiare tutto per poi, alla fine,
lasciare immutato lo stato delle cose.
Venendo all'analisi nel merito del
provvedimento, non può non saltare subito all'occhio il fatto che il
decreto-legge non mette a disposizione risorse importanti per l'edilizia
scolastica e la messa in sicurezza degli edifici. Questa è una delle
priorità che il Governo PD-PdL dovrebbe affrontare, ma ai cittadini è
sempre più chiaro, cari colleghi del partito unico, che sulle vere
necessità del Paese annaspate non poco a trovare una larga intesa.
Oppure, quelle poche volte che riuscite a mettervi d'accordo al punto da
destinare 150 milioni di euro all'edilizia scolastica, come è avvenuto
nel decreto-legge del «non fare», non consentite agli enti locali di
poter accedere realmente ai fondi imponendo strettissime scadenze
temporali nella presentazione dei progetti di ristrutturazione.
Le aule cadono a pezzi, 10.000 istituti
andrebbero addirittura abbattuti perché non sono a norma. Dobbiamo
aspettare la tragedia? Dobbiamo aspettare che qualche classe cada
addosso ai nostri figli per fare qualcosa?
«Cittadinanzattiva» nell'ultimo «Rapporto su
sicurezza, qualità e accessibilità a scuola», ha evidenziato che il 67
per cento degli edifici scolastici monitorati si trova in zone ad alto
rischio sismico e solo il 44 per cento delle scuole possiede il
certificato di agibilità statica, il 38 per cento quello di agibilità
igienico-sanitaria ed il 37 per cento quello di prevenzione incendi.
Allo stesso tempo, siamo costretti ad osservare impotenti che i partiti
continueranno a spartirsi, per il 2014, 91 milioni di euro di
finanziamenti pubblici e nella legge di stabilità si prevedono 220
milioni di euro di finanziamenti alle scuole private.
Abbiamo ancora nelle nostre menti e nei nostri
cuori il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia del 31 ottobre
2002, in cui persero la vita 27 bambini e la loro maestra. Quei 27
angeli ci guardano e noi ci vergogniamo ai loro occhi per voi, ma il
Movimento 5 Stelle non dimentica!
Inoltre mi domando e vi domando: in che misura
le risibili risorse messe a disposizione da questo provvedimento
potranno effettivamente migliorare la scuola e l'università pubblica?
Credo che dobbiamo essere estremamente sinceri,
cari colleghi, e sgombrare il campo da qualsiasi illusione: questi 450
milioni non produrranno effetti sensibili sulla realtà, anche perché si
tratta di misure tampone ed estremamente frammentarie che
fondamentalmente non risolvono nessuno dei problemi della scuola e
soprattutto non consentono di aprire nuovi scenari e nuove opportunità,
come ad esempio l'adeguamento ed il collegamento dei programmi didattici
alla valorizzazione dei parchi pubblici e nazionali, perché non sono
state inserite nel decreto norme volte a facilitare e garantire una
maggiore integrazione degli studenti diversamente abili e si continua
inoltre a non prevedere misure efficaci per la riduzione delle
drammatiche percentuali di abbandono e dispersione scolastica.
Investire nella scuola deve essere prioritario
per qualsiasi Governo che voglia bene ai propri cittadini. Chi non
investe sui giovani dimostra di non avere una visione del futuro.
Non erano previste nemmeno norme volte ad
assicurare una sana alimentazione nelle mense scolastiche, ma grazie al
notevole lavoro del nostro Gruppo alla Camera dei deputati sarà
obbligatorio l'utilizzo, all'interno delle stesse mense, di un'adeguata
quota di prodotti biologici, oltre al divieto di somministrazione
mediante distributori di alimenti che danneggiano la salute degli
studenti, perché contenenti additivi, zuccheri, caffeina e teina.
I programmi che il Ministro dell'ambiente dovrà
approntare in merito al consumo consapevole in ambienti scolastici
dovranno basarsi su prodotti locali, stagionali e biologici e dovranno
coinvolgere organizzazioni e associazioni che si occupano di consumo in
un'ottica consapevole e solidale. Ed è ancora merito del Movimento 5
Stelle se alla Camera è stata inserita nel provvedimento la garanzia per
gli studenti stranieri maggiorenni di poter disporre, subito dopo aver
terminato la formazione scolastica universitaria, di dodici mesi di
tempo per la ricerca di un'occupazione, evitando in questo modo la loro
immediata espulsione. Nonostante quindi il provvedimento sia stato in
alcuni aspetti riformulato, soprattutto grazie al fattivo contributo dei
colleghi Cinque Stelle della Camera, questo decreto resta ugualmente
inadeguato a risollevare il sistema scolastico e universitario italiano,
fortemente smontato nella sua valenza culturale e sociale.
Si parla di grandi programmi per le scuole, che
non hanno neppure le necessarie risorse per la didattica quotidiana e i
cui docenti sono mortificati da un alto rapporto fra il numero degli
alunni e i docenti.