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giovedì 30 gennaio 2014

PORTA BARETE: LE MIE DOMANDE AL SINDACO CIALENTE E ALLA SOPRINTENDENTE VITTORINI

Per quale motivo sono continuati i lavori del muro di contenimento in Via Roma nonostante siano stati proposti differenti progetti sul recupero e la valorizzazione di Porta Barete? Perchè non si valorizzano i resti della Porta e le porzioni extramurarie collocate in Via Vicentini? Perchè la Soprintendenza non procede ad un' accurata indagine all'altezza del civico 207 di Via Roma che abbia come punto di inizio la distanza di 15 metri dal ponte, al fine di verificare il più rapidamente possibile l'effettiva esistenza delle idonee condizioni all'apposizione del vincolo archeologico?

Sono queste alcune delle domande contenute nelle lettere che ho inviato questa mattina al Sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, all'Assessore ai Lavori Pubblici Alfredo Moroni e alla Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici Architetto Maria Alessandra Vittorini. 

L'Aquila rischia seriamente di perdere un bene culturale come Porta Barete, di valore inestimabile, che invece andrebbe fortemente valorizzato. In passato la Città ha subito molti cambiamenti urbanistici, alcuni funzionali alla sua modernizzazione altri frettolosamente giustificati come "necessari " per il miglioramento della viabilità, ma la vicenda di Porta Barete merita un serio approfondimento. 





venerdì 6 settembre 2013

SI LAVORI PER IL RECUPERO DELL'INTERO PATRIMONIO STORICO - ARTISTICO DELL'AQUILA E PER LA FIRMA DELLA CONVENZIONE PER IL PIANO CITTA' DELL'EX MINISTRO PASSERA. E' INDISPENSABILE LA CREAZIONE DI UN URBAN CENTER.

"Risale a pochi giorni fa la notizia della proposta di modifica della viabilità, che comporterà il recupero dell'antica porta situata nella parte ovest della città di L'Aquila: Porta Bareta. Si tratta di un monumento storico "coperto" per consentire un accesso più fluido verso il centro. Riportare alla luce la porta storica significa restituire alla città non solo l'antico accesso, ma soprattutto il carattere medioevale che le appartiene. La riscoperta della suddetta Porta, dimenticata da centinaia di anni, ci ricorda anche la resistenza aquilana contro Braccio da Montone, il quale proprio lì sferrò il suo primo attacco contro la città per imporre la sua signoria, ma fu costretto a tornare a Pizzoli, in quanto gli aquilani seppero ben difenderla." Scrive in una nota Enza Blundo. "E' auspicabile che il Consiglio Comunale decida per un recupero dell'intero patrimonio storico artistico all'interno delle mura, eliminando opere che andrebbero in contrasto.
Tale intervento, tuttavia, deve essere complementare agli altri progetti di edilizia urbanistica che dovranno essere messi in atto nella città aquilana." La cittadina al Senato Enza Blundo sottolinea come sia doveroso adoperarsi affinchè ,in parallelo con l'impegno per questa importante riscoperta e a seguito della sottoscrizione dell'accordo con la provincia, ci si adoperi per firmare anche la convenzione per il Piano Città del Ministro Passera, al fine di dare inizio tempestivamente ai lavori del progetto per il Parco Urbano di Piazza D'armi. "In tal modo la città avrà un importante polo di socializzazione vitale per il futuro della citta'. Il progetto vincente del concorso Internazionale comprende, infatti, oltre la realizzazione di un magnifico parco verde anche la riqualifica dell'intera area, grazie ai 22 milioni di euro raggiunti con l'inserimento del progetto, risultato vincente nel Concorso Internazionale di Progettazione, nel Piano Citta' ed e' in grado di integrarsi perfettamente nel nuovo contesto urbanistico che si va delineando. L’intero progetto si basa su principi di compatibilità ambientale, risparmio delle risorse, corretta gestione delle stesse e pone al centro, come polo convergente, il recupero di una conviviale coscienza collettiva.
Appare allora indispensabile, oggi più che mai, creare un Urban Center che consenta ai cittadini tutti (e non solo quelli direttamente coinvolti nelle opere) di conoscere le modalità di gestione dei fondi e valutare le scelte più opportune per le aree interessate. Si avverte la necessità di andare a gestire situazioni non previste dal piano d'intervento originario, con nuove modalità di soluzioni concertate con tecnici e cittadini per una migliore riqualificazione, recuperando la dimensione partecipativa fino ad oggi assente.Tale modalità oltre a garantire la massima trasparenza ,supera dimensioni individualistiche e interessi particolari. L'iter della ricostruzione sarà in tal modo impermeabile al malaffare, trasparente in ogni sua azione, perché aperto al contributo nonché al controllo dei suoi cittadini, che si sentiranno coinvolti e partecipi delle opere realizzate "