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giovedì 19 marzo 2015

LE MIE 8 DOMANDE AL MINISTRO STEFANIA GIANNINI.

Ieri abbiamo nuovamente incontrato il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini in Commissione Cultura al Senato.
Ecco cosa le ho chiesto:

1. Chi controllerà i dirigenti scolastici, cui la riforma Renzi conferisce il potere di scegliere gli insegnanti?
2. Quanti precari verranno assunti a settembre?
3.  Ha intenzione di ascoltare il suggerimento del M5S, che chiede di trattare con urgenza solo la questione dell'assunzione dei precari?
4. Quali soluzioni metterà in campo per risolvere il problema dei precari AFAM (Accademie di formazione artistica musicale) e come intende riconoscere i diritti negati ai docenti precari atipici che insegnano nelle Accademie di Belle Arti?
5. Darà seguito al mio ordine del giorno approvato che chiede di dare alle scuole maggiore autonomia nella scelta di utilizzare o meno l'esternalizzazione per l'assunzione di personale ATA?
6. Quando e come verrà definita la classe di concorso per i Licei musicali?
7. Cosa farà per i docenti di strumento musicale (la famosa classe di concorso A077)?
8.  Nel ddl sulla scuola mancano misure contro la dispersione scolastica: come pensa di attuare le raccomandazioni che arrivano dall'Unione europea e che chiedono di ridurre questo fenomeno al di sotto del 10%?
Martedì 24, alle ore 20, il Ministro sarà di nuovo in Commissione per rispondere alle nostre domande. E vedremo se questa volta riusciremo ad avere risposte puntuali ed esaustive.

martedì 25 novembre 2014

I MIEI EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE SUI DELITTI AMBIENTALI " (AS 1345)

Il Disegno di Legge sui "delitti ambientali" (AS 1345)  è all'esame congiunto delle Commissioni Giustizia e Ambiente del Senato. Dopo alcune sedute in cui si è svolta la discussione generale del provvedimento, lo scorso 19 novembre è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti in sede di commissione e nelle prossime settimane l'esame entrerà finalmente nel vivo.
 
Di seguito i 5 emendamenti a mia prima firma:
 
 
Art. 1
 
All’articolo 452 – bis dopo la parola “chiunque”  sostituire le parole da “in violazione “ a “rilevante”  con le seguenti:
“immettendo illegittimamente nell’ambiente sostanze, in forma solida, liquida, gassosa o energia, cagiona ovvero commette un fatto diretto a cagionare una compromissione o un deterioramento”.
 
BLUNDO, NUGNES, MORONESE, MARTELLI, PAGLINI, PUGLIA, SCIBONA, BERTOROTTA, BUCCARELLA, CAPPELLETTI, SERRA, LEZZI, VACCIANO, SANTANGELO, MONTEVECCHI.
 
Art.  1
 
All’articolo 452 – ter  dopo le parole “ con la reclusione da cinque a quindici anni” aggiungere le seguenti:  “e con una multa da euro 30.000  a 250.000”.
BLUNDO, NUGNES, MORONESE, MARTELLI, PAGLINI, PUGLIA, SCIBONA, BERTOROTTA, BUCCARELLA, CAPPELLETTI, SERRA, LEZZI, VACCIANO, SANTANGELO, MONTEVECCHI.
 
Art. 1
 
All’articolo  452 – quinquies le parole “ Alla stessa pena soggiace” sono sostituite con le seguenti:
 La pena è aumentata della metà per”.
 
BLUNDO, NUGNES, MORONESE, MARTELLI, PAGLINI, PUGLIA, SCIBONA, BERTOROTTA, BUCCARELLA, CAPPELLETTI, SERRA, LEZZI, VACCIANO, SANTANGELO, MONTEVECCHI.



Art. 1
 
All’articolo 318 – ter sostituire le parole “ polizia giudiziaria impartisce ” con le seguenti: “ ovvero gli  organismi dotati di specifica formazione tecnica  come Asl ed Arpa competenti per territorio, Ispra o in subordine gli ufficiali di Polizia Giudiziaria presenti all’interno  degli enti ed istituti sopra citati, nonché agli ufficiali ed agenti appartenenti al Comando Carabinieri per la tutela dell’Ambiente  e Corpo Forestale dello Stato ai sensi del Decreto del Ministero dell’Interno del 28 aprile 2006 impartiscono”. 
BLUNDO, NUGNES, MORONESE, MARTELLI, PAGLINI, PUGLIA, SCIBONA, BERTOROTTA, BUCCARELLA, CAPPELLETTI, SERRA, LEZZI, VACCIANO, SANTANGELO, MONTEVECCHI.


Art. 1
 
All’articolo  318 – quater, dopo il comma 2 è inserito il seguente:
2-bis.  I proventi derivanti dalle contravvenzioni  sono devoluti allo Stato quando le violazioni sono accertate  da funzionari, ufficiali ed agenti dello Stato, mentre sono trasferiti alle Regioni e ai Comuni quando le violazioni sono  state accertate da funzionari, ufficiali ed agenti regionali o comunali. Le somme così ripartite sono  destinate a specifiche finalità  di contrasto agli illeciti ambientali  e alla salvaguardia dell’Ambiente”.
 
BLUNDO, NUGNES, MORONESE, MARTELLI, PAGLINI, PUGLIA, SCIBONA, BERTOROTTA, BUCCARELLA, CAPPELLETTI, SERRA, LEZZI, VACCIANO, SANTANGELO, MONTEVECCHI.


 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

martedì 18 novembre 2014

MANGIARE SANO E' UN DIRITTO DI TUTTI E DEVE ESSERE INSERITO IN OGNI COSTITUZIONE







Questo pomeriggio ho avuto l'onore di intervenire al "Seminario Interparlamentare sulla nutrizione” organizzato dalla FAO e dall’OMS.

E’ stata un’importante occasione di confronto, finalizzata ad indirizzare al meglio le scelte dei Governi Mondiali nel settore dell’alimentazione.

Credo che ogni essere umano abbia diritto ad una alimentazione sana ed adeguata, un diritto che dovrebbe essere inserito nelle Costituzioni di tutti i paesi europei, come da tempo è stato fatto in America Latina e Caraibi. Qui, infatti, molte nazioni hanno investito sulla buona alimentazione e sono anche riuscite a dimezzare la fame.  

Con la Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite, firmata nel 2000, tutti i 191 Stati membri dell’ONU si sono impegnati a dimezzare la povertà e gli affamati nel mondo, ma tra le buone intenzioni e gli obiettivi concretamente raggiunti continua ad esserci un abisso.

Altresì preoccupante è la malnutrizione che continua ad imperversare nel mondo e che costituisce il rischio maggiore per la salute degli individui. Secondo, infatti, le statistiche UE oggi in Europa sei dei sette principali rischi di morte prematura derivano dalle cattive abitudini alimentari ( pressione del sangue, colesterolo, indice di massa corporea), in gran parte dovute al consumo insufficiente di frutta e verdura.

Numerosi ed importanti studi scientifici hanno evidenziato l’importanza della frutta e della verdura nel prevenire e fronteggiare determinate patologie e sulla scia di tali importanti risultati sono state avviate politiche finalizzate ad incentivare un loro maggiore consumo, come ad esempio il progetto europeo frutta nelle scuole, senza contare che in alcuni paesi i centri commerciali hanno addirittura iniziato a mettere gratuitamente a disposizione la frutta.

La produzione agricola è in costante rallentamento a causa della esponenziale crescita dei costi e della riduzione delle superfici coltivabili. Uno dei dati più significativi è lo squilibrio esistente  nella produzione e  destinazione dei cereali, con un terzo dell’intera produzione alimentare globale che è riservata alla nutrizione zootecnica, cioè all'alimentazione dei circa 3 miliardi di animali da allevamento esistenti sul pianeta. Il risultato è che una significativa porzione di risorse in terra e acqua sono sottratte alle colture da cibo.


Proprio all’interno di questo consesso internazionale ho cercato di far conoscere l’impegno, chiesto dal M5S e accolto dal Governo italiano il 18 giugno scorso in aula al Senato con l’approvazione della Mozione “Patto Globale per il Cibo”. Tra questi l’eco-conversione, anche parziale, della zootecnia in coltivazione della frutta, attraverso la leva dell’incentivo fiscale, l’aumento dei fondi destinati ad approfondire gli studi per un’alimentazione più sana ed adeguata all'essere umano e la previsione dell’educazione alimentare nelle scuole di ogni ordine e grado.


Un'altra iniziativa legislativa proposta dal mio gruppo e' stata quella di promuovere l'introduzione in tutte le mense di cibi alternativi al consumo di carne e pesce, al fine di garantire la libertà di scelta alimentare per coloro che hanno già modificato le abitudini alimentari.

Iniziative legislative, queste, che si aggiungono a tutte le altre presentate questa mattina nel corso dei vari interventi.  Garantire ad ogni essere umano un’alimentazione sana e adeguata richiede grande impegno da parte di tutti. Iniziamo a metterlo in campo. 








lunedì 14 luglio 2014

LA RIFORMA DEL SENATO E' UN ABOMINIO E CON ORGOGLIO VOTO CONTRO.






Presidente, Ministro Boschi, Signor Renzi che non c’è, Colleghi,

Organi di stampa e televisioni accusano il movimento 5 stelle di bloccare il Paese attraverso la pratica dell’ostruzionismo. E allora lo dico chiaro: sono orgogliosa di appartenere ad un movimento di cittadini che vuole salvare il paese e restituirlo ai legittimi proprietari: I cittadini !!!

Noi vogliamo che le istituzioni funzionino, che la Costituzione venga il più possibile applicata, certo, anche migliorata, ma che questa venga riscritta di sana pianta, da un parlamento di eletti con una legge elettorale incostituzionale e cosa ancora più grave attraverso un accordo "segreto" tra un ex Sindaco e un delinquente.

“La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” è solennemente affermato nell'articolo 1 della nostra Costituzione.

I nostri Padri Costituenti, con questa ed altre disposizioni contenute nella nostra Carta Costituzionale, vollero ribadire un concetto basilare e  fondamentale di ogni sana democrazia:  riconoscere e garantire, anche dopo la consultazione elettorale, una partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica.

Decisero, quindi, di rimarcare ulteriormente questa loro convinzione  nell'articolo 50 della nostra Carta Fondamentale, consentendo a “tutti i cittadini di poter rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”.

La Democrazia costituzionale, quindi, non si esaurisce con il voto, ma è qualcosa di molto più complesso e richiede l’esercizio costante della Sovranità Popolare. I Padri Costituenti l’avevano capito, garantendo il costante accesso dei cittadini alla vita politica del paese per mezzo di importanti strumenti di democrazia diretta, come i referendum e le proposte di legge.

Nell’ultimo ventennio, in molteplici occasioni, i referendum sono stati invalidati dal mancato raggiungimento del quorum  e molte proposte di legge di iniziativa popolare, come ad esempio quella depositata da noi nel 2007, “Parlamento Pulito”, sono rimaste nei cassetti istituzionali senza essere state mai discusse.

Garantire pari dignità parlamentare alle leggi di iniziativa popolare è uno dei principi cardine del Disegno di Legge n. 702, a mia prima firma, “Quorum Zero e più Democrazia”, che avete fintamente esaminato durante i lavori in Commissione Affari Costituzionali.   

Prendendo spunto da quanto proposto nel Disegno di Legge n.702, ho presentato un emendamento con l’obiettivo di vincolare il Parlamento a rispondere, a fornire un riscontro alle richieste provenienti dalla società civile, a quelle istanze che prendono esclusivamente avvio dai bisogni, dalle esigenze e dalle difficoltà con cui gli italiani sono quotidianamente a stretto contatto e troppo spesso disconosciute da chi si  trova nei palazzi.

Voi, invece, con il testo consegnato in aula avete deciso di fare l’opposto: limitare ancor di più gli spazi di partecipazione popolare, innalzando da 50 mila a 250 mila il numero di firme da raccogliere per poter depositare una proposta di legge popolare.

“Humanum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere”. Cadere nell'errore è stato proprio dell'uomo, ma è diabolico insistere nell'errore per superbia – diceva Sant’Agostino. Bisogna dire, caro Ministro Boschi, che in questi cinque mesi di Governo abbiamo sicuramente notato che almeno di una cosa non siete sprovvisti: la superbia.

È con superbia che avete elevato anche il numero di firme necessarie per la presentazione dei quesiti referendari da parte dei cittadini da 500 mila a 800 mila. Con un parere preventivo di ammissibilità, pronunciato dalla Corte Costituzionale dopo le prime 400.000 firme ,  e con una norma non chiara per la quale i quesiti dovranno avere “ un valore normativo autonomo”.

Una riforma della seconda parte della Costituzione impostata sul monocameralismo e sul rafforzamento dei poteri dell’Esecutivo e quindi di riflesso del Presidente del Consiglio, non può non definirsi “autoritaria”.
Così come non possono non destare preoccupazione le nuove maggioranze che verranno richieste per l'elezione del Presidente della Repubblica e dei Giudici Costituzionali.

Per il Presidente della Repubblica avevamo 1008 grandi elettori e la maggioranza assoluta da raggiungere era di 505 . Il nuovo Parlamento , in seduta comune, ne conterebbe 725 e la maggioranza assoluta sarebbe di 363 voti . Con l'Italicum la coalizione di maggioranza disporrebbe già di 354 seggi alla Camera : con l'aggiunta di 10 senatori su 95 elegge il Presidente della Repubblica da sola.

Molto peggio per quanto riguarda i Giudici Costituzionali   dove ai cinque di nomina Presidenziale il Governo ne può aggiungere altri cinque con l'aiuto di pochissimi senatori , probabilmente ne basteranno solo 4 o 5 : abbiamo idea di cosa significa avere dieci giudici - così espressi - su quindici ? 
E così  le due principali Istituzioni di garanzia e di controllo del Paese  , Il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale , vengono “consegnate” a Palazzo Chigi .

Quella di cui stiamo discutendo è una riforma fintamente finalizzata al risparmio e alla maggiore governabilità, perché questo disegno di legge costituzionale, assieme all’Italicum vuole raggiungere ben altri obiettivi: far diventare la politica uno spazio ancor più chiuso, riducendo ulteriormente i già esigui margini di controllo dell’attività politica da parte dei cittadini e salvare chi è stato condannato.  A cos'altro possono servire una Camera eletta senza preferenze e un Senato che più che avere una legittimazione cosiddetta di secondo grado è palesemente inutile ?     

Molti aspetti di questo testo fanno riflettere, ma vi invito colleghi a soffermarvi sulla modifica che si vorrebbe apportare all’articolo 70 della nostra Carta. Nel nuovo comma 3 dell’articolo si prevede di inserire che “ ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato delle Autonomie che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti può disporre di esaminarlo”.  

La riflessione sulla parola “ disporre” che ho già presentato nel mio intervento in commissione, sembra faccia intendere come una semplice richiesta della minoranza non sia sufficiente per poter esaminare un provvedimento, ma occorra invece una deliberazione ad hoc dell’assemblea affinché ciò possa avvenire.

Si tratta di un dubbio lessicale che andava sciolto e dal testo in esame non risulta essere stato fatto, in quanto potrebbe incidere notevolmente sull'ambito di azione del Senato. Nel caso sia sufficiente la richiesta potrebbe essere teoricamente amplissimo, nel caso della deliberazione potrebbe invece essere praticamente nullo il potere delle minoranze di far pronunciare il Senato sulla Proposta di Legge prodotta dalla maggioranza dell'altra Camera.

 Il M5S ha cercato fin dall’inizio di migliorare questo testo, presentando in commissione Affari Costituzionali, ben 220 modifiche, tra emendamenti e sub-emendamenti, ben 14 provenienti dal Disegno di Legge “Quorum Zero più Democrazia”, ma le avete tutte respinte.

Le mie proposte, che ho ripresentato anche qui in aula, mirano anche ad estendere i diritti referendari con l’introduzione del referendum confermativo, che permetterebbe ai cittadini, qualora lo ritengano necessario, di esprimersi sull’effettiva entrata in vigore delle leggi approvate dal Parlamento, nonché del referendum propositivo che consentirebbe agli italiani di esprimersi su una Proposta di Legge di un Comitato Promotore e di obbligare il legislatore a dare attuazione alla proposta entro un lasso di tempo.

Ci avete tacciato di ostruzionismo e continuerete a farlo, accusandoci di bloccare il paese e le vostre riforme. La riforma che oggi propugnate e' in realtà un disegno preparato da tempo: ricalca in tutto e per tutto il progetto della loggia massonica Propaganda 2 che prima Prodi e poi Berlusconi hanno tentato invano di portare a compimento. E’ un disegno antico che mira a depotenziare fino alla totale insignificanza ogni spazio di intervento per i cittadini e a cancellare la Sovranità' popolare. Un disegno messo in campo da chi ha condotto l’Italia nell’eurozona a solo vantaggio della Germania ed attraverso una legge ordinaria senza il regolare referendum peraltro previsto dal ddl di Cossiga.

Un disegno che chiude il cerchio di un ventennio di mala politica. Quattro lustri che hanno prodotto solo la svendita e la privatizzazione delle nostre eccellenze, il trasferimento in massa dei nostri giovani all’estero, il raddoppio della povertà, inquinamento e danno ambientale triplicato come segnalato perfino dalla Conferenza Episcopale.  E questa iniqua scellerata e assassina manovra volete completarla in assoluta tranquillità buttando fuori definitivamente i cittadini, già piegati dalla depressione.

Si vuole azzerare il bicameralismo perfetto, previsto da una Costituzione partorita dal sangue di milioni di italiani e riconfermato solo nel 2006 dai cittadini come bene pubblico prezioso . Quel bicameralismo i cui unici difetti sono da ricondurre ai vostri giochi di potere ed alla vostra incapacità. Per anni avete scambiato i ruoli tra parlamento e governo ed è un anno e mezzo che stiamo qui a votare i minestroni dei decreti legge del governo.

Chiedo a voi che siete qui come prima legislatura come noi del Movimento 5 stelle, come potete rinnegare ciò che neppure conoscete, ciò che neppure avete sperimentato? Eppure sapete bene quali sono i veri costi della politica: Quirinale, Dirigenti Generali, Consigli di Amministrazioni di Enti e società Partecipate, affidamenti milionari a società esterne per servizi inutili, la TAV, il MOSE, l’EXPO e  tutti gli appalti per le grandi opere pubbliche mai completate e ahimè – anche le ricostruzioni post-sisma senza il necessario controllo del rispetto delle leggi. Altro che riduzioni dei costi! Fiumi di denaro che escono ogni giorno dalle casse dello Stato e rispetto ai quali il risparmio che genera questa riforma è una goccia in un oceano! Ed il Senato trasformato in camera delle Regioni continuerà ad avere poteri costituzionali importanti come quello di eleggere il Presidente della Repubblica e i membri del CSM. NON sarà più eletto dai cittadini ma composto dagli amici degli amici e da politici regionali indagati e condannati che godranno, una volta nominati, anche dell'immunità' che volete garantire.

Siete falsi ed ipocriti, perché strumentalizzate la crisi economica per i vostri sporchi giochi di palazzo.I Cittadini eleggono qualcuno perché compia atti sul territorio di una città, o di una regione sulla base di un programma 'locale' e ce lo ritroviamo  a fare leggi costituzionali, sui trattati internazionali, a designare i componenti del CSM e ad eleggere il Capo dello Stato , ma vi rendete conto di che ignominia è questa che voi chiamate riforma? Questa non è una riforma costituzionale questa è una riforma prostituzionale, questa è una riforma che ammazza la democrazia.


Ministro Boschi, avete una gran bella faccia tosta a sentirvi autorizzati a sfasciare la democrazia nel nostro paese col 40,8% dei voti, quando il 47% dell’elettorato ha preferito restare a casa. Siete ridicoli ed arroganti, e tremendamente superbi, quando fate finta di non accorgervi di avere dalla vostra parte solo il 23% dell'intera popolazione e che il restante 77% è profondamente indignato e disgustato da tutto e da tutti.


Io ho messo a disposizione la mia vita, ho rinunciato alla mia famiglia per essere su questi banchi e difendere con orgoglio  il nostro passato e la nostra storia e sono dentro questo palazzo e in quest'aula oggi affinché si compia l’esatto contrario di quanto state proponendo nel rispetto dei cittadini che hanno firmato la proposta quorum zero ed in nome dei padri costituenti. Io sono qui e come tutti i cittadini onesti voglio che avvenga la trasformazione dello stato da Cosa Nostra a Casa Nostra. Voi avete la forza della menzogna che si trasforma in prepotenza, quando viene svelata, come e' accaduto con la tagliola introdotta alla Camera a tutela delle banche!

Avete fatto credere di essere aperti ai contributi e ai miglioramenti esaminando fintamente tutti i disegni di legge compreso la proposta Quorum Zero, ma siete rimasti arroccati sulle vostre posizioni. La riforma che voterete, assumendovi ogni responsabilità davanti al Paese e ipotecando ancora il futuro dei nostri figli, è la vostra riforma, non ha voluto e non vuole introdurre delle forme di democrazia diretta e partecipata che permettono una forma di controllo dei cittadini sulla politica, non vuole l'unica cura che davvero serve a questo Paese moribondo: restituirlo ai suoi legittimi proprietari che sono i cittadini.

Avete colpito i cittadini in tutti i modi possibili e immaginabili senza ritegno e rispetto nelle vostre scelte politiche togliendo loro anche la dignità di esseri umani ,questo e ' il colpo al cuore a i cittadini ,alla storia di questa nazione ,al nostro passato .C'e' una sola parola " Vergogna" se ne conoscete ancora il senso.
Noi vogliamo uno Stato al servizio del Bene Pubblico, del Bene Comune equamente distribuito Uno Stato che agisca secondo i principi dell' efficacia, dell'efficienza, del pragmatismo Non abbiamo nulla da rivendicare o nascondere, non ci interessa il vile denaro e neppure abbiamo smanie di potere e poltrone da difendere. Non ci interessa la difesa dei simboli, anzi raggiunto questo nostro obiettivo non avrà più senso neppure mantenere il nostro.

Se riuscirete a mettere in atto questo abominio costituzionale e abolirete il senato, tornerò con dignità ed orgoglio ad insegnare ai vostri figli, come facevo fino allo scorso anno, voi dove andrete ?  E  soprattutto, ed è quello che conta di più,  che fine farà questo nostro meraviglioso Paese, che non aveva nulla da invidiare agli altri Paesi ed era invidiato da tutti?

Per tutti questi motivi, sono e sarò con immenso orgoglio contro questo abominio!

giovedì 17 aprile 2014

IL MIO INTERVENTO SULLE RIFORME IN COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI : ZERO QUORUM E PIU' DEMOCRAZIA




Questa settimana sono intervenuta in Commissione Affari Costituzionali sull'importantissimo ed attuale tema delle riforme previste dal Disegno di Legge Costituzionale del Governo riguardante il superamento del bicameralismo perfetto, la revisione del titolo V della Costituzione e la riduzione del numero dei parlamentari, poiché ho presentato il 22 maggio 2013 un Disegno di Legge Costituzionale per la riforma di alcuni aspetti della seconda parte della Costituzione: "Quorum Zero e Più Democrazia. Si tratta di una proposta di Iniziativa popolare presente tra i 10 punti del M5S e depositata con 50 mila firme nella scorsa legislatura, ma completamente ignorata.



In primo luogo, nel mio intervento ho evidenziato come la riforma del Governo sia un tentativo del Presidente del Consiglio Renzi di ridurre ulteriormente i già esigui margini di controllo dei cittadini sull'attività politica e se fossimo in un paese normale non si darebbe ad un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza numero 1/2014 della Corte Costituzionale la possibilità di fare le riforme costituzionali. Il Governo sta, infatti, strumentalizzando l'emergenza dettata dalla grave crisi economica del Paese e la giustificata insofferenza dei cittadini, per affrettare i tempi della legislazione, proponendo una riforma che non elimina il Senato, bensì lo svuota di qualsiasi prerogativa, riducendolo ad una Camera di non eletti dal popolo, incapace ad esercitare funzione di controllo sull'operato del Governo.

Fatte queste dovute premesse ho espresso con pieno convincimento la necessità che la Riforma della Seconda Parte della Costituzione vada,invece, nella direzione diametralmente opposta a quella proposta da Renzi, abbracciando ben altri aspetti, contenuti nel Disegno di Legge a mia prima firma n. 702: garanzia del diritto dei cittadini di veder discusse le proprie leggi in Parlamento, assicurando alle leggi di iniziativa popolare pari dignità, introduzione del principio della revoca degli eletti che non rispettano gli impegni presi ed estensione dei diritti referendari, mediante l'introduzione dei referendum confermativi e propositivi e l'eliminazione del quorum.



Di seguito il mio intervento integrale.


Presidente, Colleghi
dopo aver, nelle ultime settimane, ascoltato solo annunci ed assistito a continui rinvii, oggi si inizia a discutere anche in Parlamento della modifica della seconda parte della Costituzione, potendo finalmente far riferimento ad un testo ufficiale e definito.



Sul disegno di Legge Costituzionale del Governo, fin dalle prime indiscrezioni di stampa, abbiamo espresso la nostra netta contrarietà. Innanzitutto perché riteniamo che se fossimo in un paese normale non si darebbe ad un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza numero 1/2014 della Corte Costituzionale la possibilità di fare le riforme costituzionali.



In secondo luogo perché una riforma della seconda parte della Costituzione impostata sul monocameralismo, sull’accentramento della organizzazione amministrativa e sul rafforzamento dei poteri dell’Esecutivo e quindi di riflesso del Presidente del Consiglio, non  può non definirsi “autoritaria”.


Quella di cui stiamo discutendo è una finta riforma, proposta da un Presidente del Consiglio anagraficamente giovane ma politicamente vecchio, che con questo disegno di legge costituzionale, assieme all’Italicum che dovremmo tra poche settimane anche discutere, vuole raggiungere un unico obiettivo: far diventare ancor di più la politica uno spazio chiuso, riducendo ulteriormente i già esigui margini di controllo dell’attività politica da parte dei cittadini.   



Il Governo sta strumentalizzando la giustificata rabbia ed insofferenza degli italiani a causa dell’immobilismo ventennale della classe politica, per fare in fretta e furia una riforma della seconda parte della Costituzione che non eliminerebbe il Senato (come viene invece erroneamente detto dai mezzi di informazione), ma lo svuoterebbe sostanzialmente di qualsiasi prerogativa, declassandolo a Camera secondaria.



Molti aspetti di questo testo fanno riflettere, ma vi invito colleghi a soffermarvi sulla modifica che si vorrebbe apportare all’articolo 70 della nostra Carta. Nel nuovo comma 3 dell’articolo si prevede di inserire che “ ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato delle Autonomie che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti può disporre di esaminarlo”.  


La riflessione è sulla parola “ disporre” che sembra faccia intendere come una semplice richiesta della minoranza non sia sufficiente per poter esaminare un provvedimento, ma occorra invece una deliberazione ad hoc dell’assemblea affinché ciò possa avvenire.



Si tratta di un dubbio lessicale che va sciolto in quanto potrebbe incidere notevolmente sull'ambito di azione del Senato. Nel caso sia sufficiente la richiesta potrebbe essere teoricamente amplissimo, nel caso della deliberazione potrebbe invece essere praticamente nullo il potere delle minoranze di far pronunciare il Senato sulla Proposta di Legge prodotta dalla maggioranza dell'altra Camera.



Come accennavo prima, verrebbe inoltre fortemente ridimensionato  il potere effettivo di controllo e di inchiesta del Parlamento perché tale potere rimane affidato solo alla Camera dei Deputati che sarà, a causa dell’Italicum e al fatto di essere l’unica ad esprimere la fiducia all’Esecutivo, un organo fortemente allineato al Governo.



Un Governo, inoltre, che vedrebbe fortemente ampliati i propri poteri. Oltre ai già conosciuti ed abusati decreti legge, si  aggiungerebbero infatti i disegni di legge definiti "urgenti" dal Governo che verrebbero posti in votazione entro data certa, e senza esame e discussione degli emendamenti. Questo ulteriore accentramento rappresenterebbe la morte definitiva della nostra repubblica parlamentare.



La riforma della seconda parte della Costituzione dovrebbe, invece, a nostro avviso andare nella direzione opposta, soprattutto in momento storico come quello attuale fortemente delicato sia dal punto di vista economico che politico, abbracciando ben altri aspetti: assicurare il diritto ai cittadini di proporre e veder discusse le proprie leggi in Parlamento, riconoscendo alle leggi di iniziativa popolari pari dignità e possibilità di essere discusse in Parlamento; introdurre il principio della revoca degli eletti che consentirebbe ai cittadini-elettori di sfiduciare e sostituire il rappresentante eletto in qualsiasi momento del mandato qualora non ottemperi agli impegni presi con gli elettori;  estendere i diritti referendari, mediante l’introduzione del referendum confermativo che permetterebbe ai cittadini, qualora lo ritengano necessario, di esprimersi sull’effettiva entrata in vigore delle leggi approvate dal Parlamento, nonché del referendum propositivo che consentirebbe ai cittadini di esprimersi su una proposta di legge di un Comitato Promotore e di obbligare il legislatore a dare attuazione alla proposta entro un lasso di tempo; eliminare l’ostacolo del quorum quando i cittadini sono chiamati ad esprimersi e prendere una decisione tramite lo strumento del referendum.


Novità che abbiamo proposto in un Disegno di Legge a mia prima firma, il numero 702 che, se introdotte, rappresenterebbero una svolta epocale, il vero cambiamento, l’affermazione della politica come partecipazione e non come campo di azione e decisione dei poteri forti, direzione verso cui questo testo sembra invece inequivocabilmente andare.