giovedì 21 novembre 2013

LE MIE IDEE SUL FUTURO ASSETTO DI VIA ROMA E PORTA BARETE.




 

Ho apprezzato particolarmente la decisione di invitare la cittadinanza, le associazioni e le istituzioni a partecipare all’assemblea pubblica sul futuro assetto di via Roma e Porta Barete. Appare allora indispensabile, oggi più che mai, cogliere l'occasione creatasi da questo primo incontro con la cittadinanza per creare un “Urban Center” che renda i cittadini tutti (e non solo quelli direttamente coinvolti nelle opere) consapevoli delle modalità di gestione dei fondi e della scelta di aree, interessate di volta in volta dagli interventi di recupero. Solo in questo modo, attraverso la partecipazione attiva e la condivisione delle idee,  si potrà ricostruire il tessuto sociale e il patrimonio culturale della nostra comunità. A tal fine, ritengo sia necessario avviare un percorso di progettazione partecipata, attraverso il quale si possano individuare le idee e le soluzioni che consentano non solo di ripristinare l'antico splendore della Porta, ma l’intero percorso delle mura con un progetto che valorizzi  la stessa Porta di Bagno senza penalizzare i cittadini ivi residenti prima del terremoto, che devono essere tutelati e garantiti nei loro diritti, con tempi adeguati e modalità chiare per una ricollocazione delle abitazioni.
Purtroppo non ho potuto presenziare a questa importante assemblea in quanto impegnata nella Commissione Infanzia per l'organizzazione di un convegno, ma voglio comunque sottolineare la necessità di ricostruire intelligentemente; pertanto il recupero di porta Barete ci offre l’occasione di restituire spazio e bellezza alla cinta muraria e un intervento qualificante di questa portata potrà essere meglio compreso dalla popolazione qualora venga gestito con la massima informazione negli obiettivi finali e con la massima trasparenza nelle azioni e interventi intermedi. 
Accanto al ripristino del principale accesso a Ovest della città, imponente con la sua complessa struttura con antiporta e torrioni, volevo porre all’attenzione la possibilità di valutare il recupero della preziosa chiesetta di S. Maria degli Angeli che conserva l’icona miracolosa di Maria ed era oggetto di visita dei viandanti e di chi accedeva alla città. Si trova collocata nel posto più panoramico ed è stata dimenticata per troppo tempo sebbene nella ricostruzione a seguito del sisma del 1700 fu adornata con il recupero della facciata.  Questi interventi di recupero condivisi con la cittadinanza andrebbero poi inseriti in un contesto più ampio di valorizzazione del patrimonio artistico mediante la realizzazione di un percorso pedonale che colleghi le antiche Porte e consenta di apprezzare maggiormente l'immenso patrimonio di culturale di cui abbiamo tutti diritto di beneficiare. Riportare alla luce i nostri antichi monumenti è un dovere morale soprattutto oggi che si sta cercando di ricostruire una città all'insegna dell'armonia e della bellezza e, a mio parere, la vocazione di L'Aquila è sulla base della cultura, della musica, della storia e di un alto turismo religioso, considerando la porta Santa della Perdonanza e la piccola chiesa contenuta nel complesso della Lauretana.

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