Dopo aver partecipato tre settimane fa al vertice Onu sul Clima, sostenendo ipocritamente l'implementazione delle energie rinnovabili assieme al Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il Signor Renzi, con l'approvazione definitiva ieri in Senato del famigerato decreto "Sblocca Italia", grazie alla 25° fiducia imposta dal suo Governo, ha creato le basi per la trasformazione dell'intera penisola italiana in un grande groviera a favore delle lobbies del petrolio.
Tutto ciò
avviene dopo che l'Onu ha presentato i risultati di uno studio condotto da
scienziati di oltre 190 paesi in cui si stabilisce che la combustione di
carboni fossili e la deforestazione siano le principali cause dell'aumento dei
gas serra e del riscaldamento globale. Un documento importante, approvato
da molti governi, che allarma riguardo all'impatto irreversibile che questi
aspetti hanno sulla vita dell'uomo e dell'ambiente e esorta ad abbandonare la
dipendenza dal petrolio, dal gas e dal carbone, il cui utilizzo per
l'approvvigionamento energetico è causa di emissioni altamente pericolose ed
inquinanti per l'atmosfera.
A tali
indicazioni scientifiche si sommano le incertezze derivanti dall'esito dei
lavori della Commissione Ichese, incaricata dal Dipartimento Nazionale della
Protezione Civile di appurare la possibile correlazione tra le attività di
esplorazione per la ricerca di idrocarburi e l'incremento dell'attività
sismica, in occasione delle forti scosse registrate nel 2012 in Emilia Romagna,
regione che ha sospeso qualunque istanza di ulteriore trivellazione e ricerca,
in applicazione del principio di precauzione vigente nella legislazione europea
e criminosamente ignorato dal Governo Renzi.
Il Signor
Renzi, però, ha fin dall’inizio ignorato gli appelli di cittadini e comitati
impegnati contro le Fossili. Prima di giungere alla 25° vergognosa
sfiducia in poco più di 9 mesi di governo, durante l'esame del decreto presso
le Commissioni Ambiente e Lavori Pubblici del Senato è stato addirittura
respinto un Ordine del Giorno del MoVimento 5 Stelle che impegnava il Governo a
" prevedere obbligatoriamente una consultazione pubblica, vincolante sulla
realizzazione di ogni opera connessa allo sfruttamento di idrocarburi con
trivelle e infrastrutture".
Il
"democratico" Signor Renzi non ha alcun rispetto per la voce e le
opinioni dei cittadini. Con questo Sblocca Italia lo ha ulteriormente
dimostrato sostituendo le vecchie fasi di prospezione, ricerca e coltivazione
di idrocarburi con una concessione unica che riveste il carattere di interesse
strategico e che avrà la durata di 30 anni, 10 in più rispetto alla normativa
precedente, con proroghe che potrebbero arrivare fino a 50 anni.
Ma non è
tutto, purtroppo! Con questo “Sblocca Italia” viene accentrato il potere
autorizzativo per gli iter dei progetti dalle Regioni al Ministero
dell’Ambiente e le Regioni dovranno inviare al Ministero tutte le
istruttorie dei titoli vigenti e dei procedimenti in corso. E’ un duro colpo di mano contro
le amministrazioni comunali e regionali per favorire le attività delle
compagnie petrolifere e compromettere lo sviluppo delle economie locali del
settore agricolo e turistico, fortemente legate alla valorizzazione e alla tutela
della bellezza del territorio e del paesaggio.Il Movimento 5 Stelle è stato e
sarà sempre al fianco di Associazioni e Comitati Territoriali e farà quanto
possibile e di propria competenza, agendo ad ogni livello istituzionale per
contrastare questo decreto atto a distruggere il nostro territorio senza
possibilità di recupero.
Al
seguente link è
possibile accedere all’elenco dei titoli minerari vigenti e localizzarli a livello
regionale e locale.
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