giovedì 18 luglio 2013

IL GOVERNO LETTA DEVE FERMARE LA COSTRUZIONE DEL METANODOTTO SULMONA - FOLIGNO.


Ieri sono intervenuta in Aula al Senato sul progetto di costruzione da parte della Società SNAM Rete Gas del metanodotto Sulmona-Foligno. Un'opera che costituirebbe l'ennesimo scempio ambientale perpetrato ai danni del territorio e dei cittadini abruzzesi. Di seguito il testo ed il video del mio intervento.

Presidente, Colleghi
prendo brevemente la parola per evidenziare il grave scempio ambientale che si attuerebbe ai danni dei cittadini abruzzesi, qualora la società Snam Rete Gas realizzasse il metanodotto Sulmona - Foligno, un tubo  di 167,7 chilometri, 1,20 metri di diametro e 6 metri di profondità con centrale di compressione a Sulmona.

Un progetto che, oltre a richiedere uno scavo di 40 metri, riguarderebbe molti comuni dell'Aquila: Pizzoli, Barete, Cagnano, Montereale, Barisciano, San Demetrio, San Pio delle Camere, Fagnano e appunto Sulmona. Stiamo parlando di un'area del paese caratterizzata dalla presenza di faglie ad alto rischio sismico, fattore che fa inevitabilmente ed esponenzialmente aumentare i rischi in caso di realizzazione del metanodotto.  

In questi quattro anni la costruzione di quest'opera è stata ostacolata con determinazione dai comitati di cittadini, dalle associazioni e dai sindaci, in quanto attraverserebbe il Parco Nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga, oltre a cinque zone a protezione speciale e di interesse comunitario. Proteste che hanno indotto la Regione Abruzzo all'emanazione di una Legge Regionale, la n. 28 del 19 giugno 2012, con la quale si modificava unilateralmente la disciplina precedente in fatto di competenze regionali sulla localizzazione e realizzazione di oleodotti e gasdotti nelle zone sismiche.

Il giorno 10 Luglio, accogliendo il ricorso presentato dal Governo, la Consulta ha dichiarato l'incostituzionalità di questa Legge, richiamandosi alla natura concorrente della potestà legislativa sulla materia.

E' il caso di ricordare però che il deposito sotterraneo di  gas di Rivara (MO) è stato cancellato dal Governo nazionale dopo che la Regione Emilia-Romagna, in base al principio di precauzione e non ad una norma regionale, ha negato l'intesa, un mese prima del sisma.

Quattro anni di battaglie dei cittadini e amministrazioni locali abruzzesi rischiano, invece, di andare perdute, anche se sono in gioco valori fondamentali per la vita della nostra comunità, come il diritto alla salute, il diritto alla sicurezza. Eppure la tutela ambientale e del territorio dovrebbe rappresentare una delle priorità del Governo, di un governo che si dice  interessato al bene del Paese.

Ecco perché da quest'aula chiedo all'Esecutivo di aprire un tavolo di dialogo e confronto con le associazioni ed i comitati di cittadini abruzzesi che si sono schierati e si schierano contro la realizzazione di quest'opera,  per ascoltare e comprendere le motivazioni del rifiuto.

Non possiamo decidere nei Palazzi ciò che è strategico per un territorio ed i suoi cittadini né possiamo subordinare ad interessi estranei al territorio la devastazione dello stesso.
Strategica per qualsiasi Governo, di qualsiasi colore politico, deve invece essere la tutela del territorio e la incessante difesa della bellezza dei paesaggi e dei nostri Parchi Naturali.



martedì 25 giugno 2013

IL MIO EMENDAMENTO ALL'ARTICOLO 35 DELLA LEGGE EUROPEA 2013 (DDL588)


Ho trovato all'interno della Legge Europea 2013 l'articolo 35 riguardante " l'Attuazione della decisione di esecuzione della Commissione Europea 17 ottobre 2012 con riferimento alle calamità naturali che hanno colpito Marche e Umbria nel 1997, Molise e Puglia nel 2002, e Abruzzo nel 2009
Ho ritenuto necessario presentare un emendamento che mira ad evitare ingiustizie verso coloro i quali ottemperano con onestà ai pagamenti tributari e contributivi, sopprimendo la lettera b) del comma 5 del medesimo aticolo. 
Di seguito il testo dell'articolo e il relativo emendamento. ( Per visualizzare il testo dell'articolo Tasto Destro del Mouse - Visualizza Immagine)


                     




 




EMENDAMENTI AS.588

Art.35

Al comma 5, sopprimere la lettera b).

BLUNDO, ORELLANA

Nota:  l’articolo in esame intende dare attuazione alla decisione di esecuzione della Commissione europea del 17 ottobre 2012 con riferimento alle calamità naturali che hanno colpito le regioni Marche ed Umbria nel 1997, Molise e Puglia nel 2002 e Abruzzo nel 2009; in particolare la Commissione europea intende verificare se le agevolazioni fiscali e previdenziali previste negli anni a favore delle imprese presenti sui citati territori rispettino la normativa dell’Unione in materia di aiuti di Stato. Nello specifico lo Stato italiano non ha notificato queste misure alla Commissione ed è quindi venuto meno agli obblighi previsti dall’articolo 108, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE).
Nelle more dell’indagine e al fine di evitare che l’Italia continui a sostenere una spesa che dovrebbe poi recuperare la Commissione ha comunicato l’ingiunzione di sospendere tutti gli aiuti di Stato finché la Commissione stessa non abbia preso una decisione in merito alla compatibilità dell’aiuto con il mercato interno.

Il comma 5 individua i casi in cui sarà sospesa la riduzione del carico tributario e contributivo. In particolare, la lettera b), che si intende sopprimere, disciplina i casi di sospensione della riduzione del carico fiscale nei confronti delle imprese che avendo già pagato abbiano fatto domanda di rimborso.
Occorre mettere in risalto che i contribuenti che hanno richiesto il recupero degli importi versati o hanno fruito delle agevolazioni lo hanno fatto in ragione di vigenti norme di legge e di sentenze della Suprema Corte; ora il non accoglimento delle domande di rimborso presentate, ai sensi dell’articolo in esame, comma 5, lettera b), o il mancato futuro riconoscimento delle agevolazioni, potrebbero determinare contenziosi con l’erario con tutte le conseguenze correlate in termini di maggiori oneri per spese e danni