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lunedì 10 febbraio 2014

TUTTI DENTRO: UN'INIZIATIVA SENZA PRECEDENTI DEI PARLAMENTARI ABRUZZESI DEL M5S




Assistere all'indecente atto della ghigliottina, quando l'inadeguata Presidente Boldrini ha messo il bavaglio all'opposizione come mai precedentemente nella storia della nostra Repubblica; oppure guardare dal vivo le facce dei parlamentari che votavano contro l'abolizione degli F35 o magari assistere a una delle innumerevoli volte in cui la maggioranza affossa sistematicamente tutte le nostre proposte per destinare i fondi alle pmi, o alla scuola pubblica, o per abolire i regali alle lobbies che manovrano i partiti, o per fermare Ombrina mare....
Da oggi, grazie al M5S, tutto questo sarà possibile!


Tutti dentro...in Parlamento vi permetterà di venire a Roma ad assistere a una seduta della Camera o del Senato. L'iniziativa dei parlamentari abruzzesi vuole avvicinare quella che dovrebbe essere la massima istituzione democratica italiana ai normali cittadini, che altrimenti non avrebbero la possibilità di assistere dal vivo a una seduta d'aula:  aprire il Parlamento come una scatoletta vuol dire anche questo!


Gli abruzzesi avranno così la possibilità di vedere con i propri occhi ciò che accade realmente all'interno di quelle aule, e rendersi conto di quanto ciò che i partiti fanno trapelare all'esterno, grazie alla complicità di un'informazione complice, sia in realtà molto spesso l'esatto opposto di quello che accade all'interno.


Saranno sufficienti pochi click per prenotarsi e ritrovarsi catapultati a Roma! Nei siti dei parlamentari, in quello del M5S Abruzzo e prossimamente in quello dei gruppi abruzzesi ci sarà un banner, cliccando sul quale si aprirà un modulo da compilare per scegliere le date, se visitare la Camera o il Senato e il numero di persone (al momento al massimo 4 al giorno). I parlamentari penseranno poi ad accreditare le persone e, se i lavori d'aula lo permetteranno, accompagneranno i propri corregionali in una visita all'interno del palazzo. 


I parlamentari abruzzesi del M5S


Per le richieste: segreteria.enzablundo@gmail.com

venerdì 17 gennaio 2014

LA TUTELA DELLE COSTE E' UNA PRIORITA' PER IL M5S

Ieri, ancora una volta, è stata rinviata la discussione e la votazione in Aula al Senato della mozione volta ad impegnare il Governo a modificare l'art. 6 comma 17 del Decreto legislativo n. 152/2006 sulle attività di ricerca di idrocarburi, nonostante le numerose mail di sollecitazione inviate a tutti parlamentari dai cittadini. Dopo la bocciatura del mio emendamento al Decreto del Fare per il ripristino del limite di 12 miglia dalla costa, la tutela delle nostre coste continua a non essere una priorità per questa maggioranza. 

Noi del MoVimento Cinque Stelle vogliamo la reintroduzione di tale limite per le attività di prospezione e ricerca di idrocarburi dai fondali marini, dopo la sensibile riduzione decisa nel 2012 dal Governo Monti. La salvaguardia della flora e della fauna marina e la difesa delle coste sono battaglie del M5S perché riteniamo inaccettabile che la bellezza del nostro territorio sia compromessa o addirittura deturpata dalla presenza di impianti di trivellazione a pochissima distanza dalla riva, con evidenti ripercussioni anche per il turismo.
 
Mi auguro, pertanto, non solo che si proceda quanto prima ad una nuova calendarizzazione della mozione ma mi adopererò anche affinché si avvii rapidamente la discussione in commissione dei Disegni di Legge presentati sul tema, tra i quali il mio, il n. 451, depositato il 10 aprile 2013 e finalizzato ad accrescere la tutela delle zone di mare rispetto alle richieste di estrazione di idrocarburi da parte delle compagnie petrolifere.

mercoledì 8 gennaio 2014

CIALENTE DIMOSTRI DI AVERE VERAMENTE A CUORE IL BENE DEGLI AQUILANI :FACCIA UN PASSO INDIETRO E SI DIMETTA.



“Do ut des”. È eloquente il nome dato all’inchiesta che questa mattina ha portato a numerosi arresti e perquisizioni ai danni di ex ed attuali assessori e funzionari pubblici del Comune di L’Aquila  ritenuti responsabili  di reati gravi come corruzione, appropriazione indebita e falsità materiale ed ideologica  su appalti legati alla ricostruzione post-terremoto.  
 
Un intreccio perverso di interessi tra politici, funzionari pubblici ed imprenditori che noi del Movimento Cinque Stelle denunciamo ormai da molto tempo sia sul territorio che nelle aule parlamentari. Da otto mesi, infatti, in Senato chiediamo con un Disegno di Legge, il DOC XXII n. 5 presentato a mia prima firma, l'istituzione di una Commissione d'Inchiesta sulla ricostruzione post terremoto, convinti, da sempre, dell'esistenza a L'Aquila di una forte questione morale. Al punto che il 12 novembre 2013 ho presentato al Comune di L'Aquila, una richiesta di accesso agli atti relativa ad alcuni importanti documenti come la Relazione Finale della Commissione d'indagine sulla gestione del personale dirigenziale e non del Comune, quella sugli affitti delle sedi comunali, sulla assistenza post terremoto della popolazione e sulla ispezione effettuata in Comune prima del sisma dai funzionari del Ministero dell'Economia. I fatti di oggi ci danno terribilmente ragione. 

Noi sosteniamo, senza se e senza ma, il prezioso ed efficace lavoro della Magistratura nell'accertamento dei reati e delle responsabilità penali ma crediamo che l'Istituzione della Commissione d'Inchiesta sia un passaggio fondamentale per accertare le pesanti responsabilità politiche dell'Amministrazione Cialente. 

Il Vice Sindaco ed ex assessore all’urbanistica Roberto Riga, dimessosi questo pomeriggio, il Direttore del Consorzio dei Beni Culturali della Provincia di L'Aquila  Vladimiro Placidi e l'ex Assessore Pierluigi Tancredi, entrambi agli arresti domiciliari, nonché l'ex responsabile dell'Ufficio Ricostruzione Mario Di Gregorio sono solo alcuni dei politici e funzionari, coinvolti nell’inchiesta, che hanno gestito in questi anni la fase post terremoto a L’Aquila. 


All’operazione di questa mattina si aggiunge l’indagine di poche settimane fa sull'affidamento di appalti pubblici per la ristrutturazione e i puntellamenti delle chiese e palazzi storici aquilani, che vede tra gli indagati per corruzione, turbativa d'asta e violazione delle norme del Codice degli Appalti, anche una funzionaria della Direzione Regionale dei Beni Culturali e il braccio destro dell'ex Vice Commissario per la Ricostruzione dei Beni Culturali Luciano Marchetti.


Oggi si parla di Palazzo Carli ma la vicenda forse riguarderà tutti i palazzi storici i cui lavori di messa in sicurezza spesso venivano affidati dal Comune di L’Aquila, anche senza le prescritte autorizzazioni della struttura commissariale dei beni culturali. 


Per questo motivo sconcertano le dichiarazioni del Sindaco Cialente sull’operazione di Polizia di questa mattina. Non si può governare una città ed essere all'oscuro di tutto. Forse è arrivato il momento di fare un bagno di umiltà e un passo indietro, dando quelle dimissioni che probabilmente rappresenterebbero il più maturo e significativo gesto politico del suo mandato, forse l’unico che farebbe nell’interesse dei cittadini aquilani.







venerdì 20 dicembre 2013

I MIEI EMENDAMENTI AL DECRETO LEGGE SUGLI ENTI LOCALI: TUTTI RESPINTI.



In Aula durante la discussione del Decreto Legge sugli Enti Locali ho ripresentato l'emendamento che intendeva scongiurare il pignoramento delle somme destinate all'avvio e  prosecuzione dei lavori di ricostruzione privata a L'Aquila e nei comuni colpiti dal sisma del 2009. L'emendamento, sostenuto anche dalla senatrice Pelino, da Forza Italia e Lega è stato però ancora una volta respinto per il voto contrario del Partito Democratico. È una decisione che ancora una volta penalizza enormemente i cittadini, costringendoli a sostenere ingenti spese legali per poter tutelare i loro diritti. Auspico per questo un tempestivo intervento del Sottosegretario Legnini alla Camera dei Deputati, dove il Partito Democratico dirotta sempre più spesso alcune importanti proposte potendo contare su una maggioranza certa.

Avevo inoltre presentato altri due emendamenti. Il primo voleva limitare la possibilità dei Sindaci, e delle Amministrazioni dei comuni sotto i 5000 abitanti, di adottare atti di natura tecnica gestionale, solo ed esclusivamente ai casi di documentata e riscontrata assenza di figure idonee tra i dipendenti del Comune. L'obiettivo di tale emendamento era quello di evitare che il Sindaco e le amministrazioni comunali, non subendo alcun tipo di controllo, possano con i loro atti concretizzare clientele e favoritismi.

L'aula non ha poi accolto il suggerimento di trasferire, a partire dal 1 gennaio 2014, la competenza in materia di riscossione del bollo auto dalle Regioni ai Comuni di residenza degli automobilisti. Una proposta che avrebbe permesso ai comuni in una situazione come quella attuale di diffusa "sofferenza finanziaria", di avere maggiori risorse disponibili per migliorare la qualità della vita dei cittadini. 
Siamo però riusciti come gruppo ad ottenere un'altra grande vittoria: far votare al Partito democratico l'emendamento del collega Sergio Puglia che obbliga a scegliere gli scrutatori dei seggi elettorali mediante il sorteggio. Un altro piccolo passo di una grande rivoluzione che continua inarrestabile. 
Di seguito il testo dei miei tre emendamenti al DDL n.1149 sugli Enti locali e il mio comunicato stampa ripreso da "Il Capoluogo".



1.103
BLUNDO, MANGILI, MARTELLI, PUGLIA
RESPINTO

Dopo il comma 12, inserire il seguente:

        «12-bis. Al comma 23, articolo 53, della legge 23 dicembre 2000, n.  388, dopo le parole: ''approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267'', inserire le seguenti: ''che riscontrino e dimostrino la mancanza non rimediabile di figure professionali idonee nell'ambito dei dipendenti''».



1.112
BLUNDO, MANGILI, LEZZI, MARTELLI, PUGLIA
RESPINTO

Dopo il comma 15, inserire il seguente:

        «15-bis. I fondi destinati alla prosecuzione degli interventi per la ricostruzione privata, nonché quelli assegnati a titolo di indennizzi per i danni subiti nei territori della regione Abruzzo, colpiti dagli eventi sismici del 6 aprile 2009, di cui all'articolo 3, comma 1, lettere a), f), g), h) ed i) del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, e successive modificazioni, non sono soggetti ad esecuzione forzata. Gli atti di sequestro e di pignoramento afferenti ai predetti fondi sono nulli».


2.86

RESPINTO

Dopo il comma 20, aggiungere il seguente:

        «20-bis. All'articolo 17 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, il comma 10 è sostituito dal seguente:

        ''10. A decorrere dal gennaio 2014 la riscossione, l'accertamento, il recupero, i rimborsi, l'applicazione delle sanzioni ed il contenzioso amministrativo relativo alle tasse automobilistiche non erariali sono demandati ai Comuni e sono svolti con le modalità stabilite con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da emanare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Con il medesimo decreto di cui al periodo precedente è approvato lo schema tipo di convenzione con la quale i Comuni possono affidare a terzi, mediante procedure ad evidenza pubblica, l'attività di controllo e riscossione delle tasse automobilistiche. La riscossione coattiva è svolta a nonna del decreto del Presidente della Repubblica 28 gennaio 1988, n. 43.''».










IL GOVERNO TENGA CONTO DELLA RISOLUZIONE ANTI - METANODOTTO SNAM APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE ABRUZZESE

MARTEDI' SONO INTERVENUTA IN AULA AL SENATO PER RIBADIRE LA NETTA CONTRARIETA' DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE AL GASDOTTO SNAM, ALLA LUCE ANCHE DELLA  NUOVA RISOLUZIONE ANTI METANODOTTO APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE ABRUZZESE, E PER CHIEDERE LA CALENDARIZZAZIONE URGENTE DELLA MIA INTERPELLANZA, LA N. 00057, PRESENTATA IL 30 LUGLIO 2013 SULLA QUESTIONE.



martedì 10 dicembre 2013

I SINDACI DEI PICCOLI COMUNI HANNO BISOGNO DI RISORSE CERTE E DI PROGRAMMAZIONE.

SONO INTERVENUTA IN AULA A FINE SEDUTA PER PORRE ALL'ATTENZIONE DEI COLLEGHI E DEL PRESIDENTE DI TURNO LE ATTUALI DIFFICOLTA' CHE INCONTRANO I SINDACI DEI PICCOLI COMUNI NEL FARE UN SERIO BILANCIO DI PREVISIONE, A CAUSA DEI CONTINUI TAGLI ALLE RISORSE E DELLA INCERTEZZA NORMATIVA IN MATERIA DI TRIBUTI LOCALI. QUESTO IMPEDISCE  DI PROGRAMMARE GLI INTERVENTI A SOSTEGNO DEI CITTADINI E A PAGARE E' SEMPRE CHI E' IN DIFFICOLTA'. QUI LO STENOGRAFICO, IL VIDEO DEL MIO INTERVENTO E IL COMUNICATO STAMPA PUBBLICATO SU  www..piazzagrande.info. 

Signor Presidente, colleghi (la maggior parte sono andati via), 

con questo mio breve intervento voglio evidenziare la difficilissima situazione finanziaria in cui versano i piccoli Comuni italiani, condizionata in modo determinante dalla costante e graduale riduzione dei trasferimenti delle risorse, nonché dall'obbligo di fare i conti con il Patto di stabilità, che comprime sensibilmente la possibilità di fare gli investimenti, così come ulteriormente imposto nel decreto per la cancellazione della seconda rata IMU.
I riflettori dei media e dei giornali sono costantemente puntati sulla politica nazionale, spesso per questioni e tematiche che nulla hanno a che fare con i bisogni e le esigenze dei cittadini, e si trascura ingiustamente il duro lavoro che, in condizioni quasi impossibili, viene quotidianamente svolto dai sindaci dei piccoli Comuni, unici amministratori che, nel panorama politico nazionale attuale, risultano veramente essere a stretto contatto con il territorio e consapevoli delle difficoltà che le famiglie vivono quotidianamente.
La drastica riduzione nei trasferimenti delle risorse si ripercuote inevitabilmente sul raggio di azione dei sindaci e sulla loro effettiva possibilità di incidere nello svolgimento delle proprie funzioni e dei propri compiti, soprattutto nell'erogazione dei servizi di assistenza alla popolazione, nella manutenzione stradale, nella sicurezza e nell'istruzione. A pagare, come al solito, sono solo ed esclusivamente i cittadini.
Tali difficoltà sono amplificate ormai dalla cronica incertezza normativa in materia di enti locali, soprattutto in campo tributario, e, di conseguenza, dalla impossibilità di programmare seriamente i propri interventi. Molto spesso avviene che si spenda sulla base di quanto stabilito nei bilanci di previsione e poi, proprio per successive modifiche normative in materia di tributi locali, le stesse spese già sostenute non possano avere una copertura.  Nelle ultime settimane abbiamo avuto una palese dimostrazione di queste problematiche, con cambiamenti continui fatti dal Governo nelle imposizioni sulla casa e sui rifiuti (la TARES, la TRISE, la TASI, l'IMU, fino alla nuova IUC) su cui si basano i bilanci comunali, che ora sono costretti a un ennesimo irrigidimento, in quanto saranno dovuti dai cittadini gli interi importi per coprire i servizi.
Non si può andare incontro ai bisogni dei cittadini se i sindaci vengono svuotati dei loro compiti e poteri, se non viene loro consentito di investire, di fare un bilancio stabile di previsione e poter avere contezza delle risorse rientranti nelle proprie disponibilità.
Alcuni giorni fa il sindaco di un piccolissimo Comune in provincia dell'Aquila, Lucoli, mi confidava queste problematiche e la sua difficoltà a mettere in atto politiche sociali per anziani, disabili e famiglie indigenti con l'esiguità delle risorse che gli venivano trasferite. Soprattutto in un piccolo Comune, un sindaco, che percepisce - in questo caso - un'indennità massima di 670 euro al mese, non può permettersi di guardare negli occhi i suoi concittadini, che non sa come aiutare.


giovedì 21 novembre 2013

TUTELA DEI MINORI : MAGGIORI AIUTI PER LE FAMIGLIE D'ORIGINE, ADOTTANTI ED AFFIDATARIE

Negli ultimi dieci anni l'istituto dell'affido ha erroneamente assunto il carattere di misura permanente. Occorre invece ritornare alla originaria caratteristica della temporaneità e garantire espressamente il diritto del bambino a crescere in primo luogo nella famiglia d'origine, prevedendo che i nuclei familiari in difficoltà ricevano un adeguato sostegno dallo Stato, dalle Regioni o dagli Enti locali così come sancito dalla Legge n.149/2001". A dichiararlo è la Cittadina al Senato Enza Blundo, Vice Presidente della Commissione Bicamerale per l'Infanzia e l'Adolescenza, intervenendo al Convegno " Come rilanciare Adozioni ed Affidi" tenutosi ieri a Palazzo Chigi.

"Nell'ottica della tutela della famiglia d'origine - continua la Cittadina - riveste sicuramente grande importanza l'esperienza virtuosa di prevenzione, portata avanti dal Ministero del Lavoro, finalizzata alla creazione di una rete di collaborazione tra tutti gli enti pubblici e privati per il supporto alle famiglie in difficoltà, volta ad evitare l'allontanamento dei minori".


"Alla luce degli interessantissimi interventi dei partecipanti mi auguro che da questo evento inizi un nuovo percorso che, tenendo conto delle condizioni emotive vissute dai ragazzi nelle fasi di allontanamento dal vissuto precedente o di inserimento nelle nuove realtà di accoglienza, approdi a condizioni legislative più favorevoli e ad una maggior coordinamento di tutte le realtà operanti, evitando sovrapposizioni di ruoli e compiti. Auspico infine che si proceda al necessario riequilibrio nella distribuzione delle risorse tra le case famiglia e le famiglie di origine, affidatarie ed adottanti, fino ad oggi penalizzate - conclude Blundo.