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venerdì 6 settembre 2013

SI LAVORI PER IL RECUPERO DELL'INTERO PATRIMONIO STORICO - ARTISTICO DELL'AQUILA E PER LA FIRMA DELLA CONVENZIONE PER IL PIANO CITTA' DELL'EX MINISTRO PASSERA. E' INDISPENSABILE LA CREAZIONE DI UN URBAN CENTER.

"Risale a pochi giorni fa la notizia della proposta di modifica della viabilità, che comporterà il recupero dell'antica porta situata nella parte ovest della città di L'Aquila: Porta Bareta. Si tratta di un monumento storico "coperto" per consentire un accesso più fluido verso il centro. Riportare alla luce la porta storica significa restituire alla città non solo l'antico accesso, ma soprattutto il carattere medioevale che le appartiene. La riscoperta della suddetta Porta, dimenticata da centinaia di anni, ci ricorda anche la resistenza aquilana contro Braccio da Montone, il quale proprio lì sferrò il suo primo attacco contro la città per imporre la sua signoria, ma fu costretto a tornare a Pizzoli, in quanto gli aquilani seppero ben difenderla." Scrive in una nota Enza Blundo. "E' auspicabile che il Consiglio Comunale decida per un recupero dell'intero patrimonio storico artistico all'interno delle mura, eliminando opere che andrebbero in contrasto.
Tale intervento, tuttavia, deve essere complementare agli altri progetti di edilizia urbanistica che dovranno essere messi in atto nella città aquilana." La cittadina al Senato Enza Blundo sottolinea come sia doveroso adoperarsi affinchè ,in parallelo con l'impegno per questa importante riscoperta e a seguito della sottoscrizione dell'accordo con la provincia, ci si adoperi per firmare anche la convenzione per il Piano Città del Ministro Passera, al fine di dare inizio tempestivamente ai lavori del progetto per il Parco Urbano di Piazza D'armi. "In tal modo la città avrà un importante polo di socializzazione vitale per il futuro della citta'. Il progetto vincente del concorso Internazionale comprende, infatti, oltre la realizzazione di un magnifico parco verde anche la riqualifica dell'intera area, grazie ai 22 milioni di euro raggiunti con l'inserimento del progetto, risultato vincente nel Concorso Internazionale di Progettazione, nel Piano Citta' ed e' in grado di integrarsi perfettamente nel nuovo contesto urbanistico che si va delineando. L’intero progetto si basa su principi di compatibilità ambientale, risparmio delle risorse, corretta gestione delle stesse e pone al centro, come polo convergente, il recupero di una conviviale coscienza collettiva.
Appare allora indispensabile, oggi più che mai, creare un Urban Center che consenta ai cittadini tutti (e non solo quelli direttamente coinvolti nelle opere) di conoscere le modalità di gestione dei fondi e valutare le scelte più opportune per le aree interessate. Si avverte la necessità di andare a gestire situazioni non previste dal piano d'intervento originario, con nuove modalità di soluzioni concertate con tecnici e cittadini per una migliore riqualificazione, recuperando la dimensione partecipativa fino ad oggi assente.Tale modalità oltre a garantire la massima trasparenza ,supera dimensioni individualistiche e interessi particolari. L'iter della ricostruzione sarà in tal modo impermeabile al malaffare, trasparente in ogni sua azione, perché aperto al contributo nonché al controllo dei suoi cittadini, che si sentiranno coinvolti e partecipi delle opere realizzate "

giovedì 1 agosto 2013

DDL N. 890, EMENDAMENTO SAL: NON CAPISCO IL TRIONFALISMO DELLA PEZZOPANE. RIPRESO IL MIO EMENDAMENTO AL DDL n. 576 SULLE EMERGENZE AMBIENTALI.


Ieri il Senato ha licenziato il Disegno di Legge n. 890, riguardante "prime misure urgenti in materia di occupazione, soprattutto giovanile, di imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre disposizioni finanziarie urgenti".

Un provvedimento omnibus, l'ennesimo, sul quale ho presentato assieme al gruppo alcuni emendamenti che, come accaduto spesso in questi mesi, a conferma della bontà delle nostre proposte, dopo la loro bocciatura sono stati assorbiti con propri emendamenti dal Governo. Ciò è accaduto sulla proposta a mia firma che impone all'Inps di comunicare l'esito della domanda di incentivo entro sette giorni dal suo ricevimento. Hanno votato  contro in aula nonostante fosse stato inserito in un proprio emendamento dal Governo, prevedendo addirittura che la comunicazione avvenga entro tre giorni dal ricevimento. Sono contenta che nell’emularci migliorano.  

I nostri emendamenti hanno inoltre permesso la soppressione dell'articolo 6 che, in evidente contrasto con quanto stabilito dall'articolo 4 del Decreto legislativo n.77/2005, indicante le esperienze lavorative come parte integrante dei percorsi formativi personalizzati, avrebbe compromesso i delicati e complessi equilibri degli istituti giuridici vigenti. Pur essendo stato respinto in commissione abbiamo ripresentato l'mendamento in aula e dopo averlo illustrato  è stato approvato. Siamo molto soddisfatti di questo risultato perché, come da me rilevato durante la discussione generale del provvedimento con questo articolo il Governo più che sul lavoro interveniva sulla recente riforma scolastica e sulle norme che disciplinano l'alternanza scuola-lavoro. 

L'aula ha inoltre approvato un emendamento, di estrema importanza per L'Aquila, l'11.207 della senatrice Pezzopane, sul quale ho apposto la mia firma, con il quale si stabilisce che il pagamento degli stati di avanzamento lavori (SAL), successivi al primo, emessi dal direttore dei lavori, vengano effettuati solo previa presentazione di autocertificazione da parte dell'impresa affidataria dei lavori che attesti l'avvenuto pagamento di tutte le fatture scadute dei fornitori e dei subappaltatori relativi ai lavori effettuati nel precedente SAL.

Faccio tuttavia fatica a comprendere i toni trionfalistici della collega Pezzopane sui giornali locali di questa mattina, visto che l'emendamento approvato nei giorni scorsi riprende in gran parte quanto da me già proposto in sede di esame del Disegno di legge n. 576 sulle Emergenze ambientali, con l'emendamento 7.203, precluso in quell'occasione dall'approvazione dell'emendamento 7.30 (testo 2) sottoscritto dalla collega Pezzopane e da entrambe le Commissioni, VIII e XIII, che avevano esaminato il DDL n.576. L'approvazione di quest'ultimo fu presentata anche in quell'occasione come un grande risultato politico del duo Pezzopane-Cialente, anche se estendeva l'obbligo di attestazione dei pagamenti di tutte le fatture degli appaltatori, fornitori e subappaltatori anche al SAL oggetto del pagamento. 

Questa disposizione è stata però fortemente criticata  dagli Ordini Professionali della Regione Abruzzo al punto che la Senatrice Pezzopane, illuminandosi sulla via di Damasco, ha presentato ieri l'emendamento 11.207 con il quale ha "stranamente" deciso di tornare sui suoi passi, non solo proponendo una modifica di quanto da lei proposto e votato non più di due mesi fa ma addirittura ispirandosi all'emendamento 7.203, che come MoVimento Cinque Stelle avevamo presentato e più volte illustrato in sede di discussione del DDL sulle Emergenze Ambientali, con il quale chiedevamo l'attestazione del pagamento delle fatture dei fornitori solo per i lavori effettuati nel precedente SAL, al fine di evitare anticipi a carico di imprese, precedenti alla rata finale, non da tutti sostenibili che avrebbero avvantaggiato solo le grandi aziende.




martedì 25 giugno 2013

IL MIO EMENDAMENTO ALL'ARTICOLO 35 DELLA LEGGE EUROPEA 2013 (DDL588)


Ho trovato all'interno della Legge Europea 2013 l'articolo 35 riguardante " l'Attuazione della decisione di esecuzione della Commissione Europea 17 ottobre 2012 con riferimento alle calamità naturali che hanno colpito Marche e Umbria nel 1997, Molise e Puglia nel 2002, e Abruzzo nel 2009
Ho ritenuto necessario presentare un emendamento che mira ad evitare ingiustizie verso coloro i quali ottemperano con onestà ai pagamenti tributari e contributivi, sopprimendo la lettera b) del comma 5 del medesimo aticolo. 
Di seguito il testo dell'articolo e il relativo emendamento. ( Per visualizzare il testo dell'articolo Tasto Destro del Mouse - Visualizza Immagine)


                     




 




EMENDAMENTI AS.588

Art.35

Al comma 5, sopprimere la lettera b).

BLUNDO, ORELLANA

Nota:  l’articolo in esame intende dare attuazione alla decisione di esecuzione della Commissione europea del 17 ottobre 2012 con riferimento alle calamità naturali che hanno colpito le regioni Marche ed Umbria nel 1997, Molise e Puglia nel 2002 e Abruzzo nel 2009; in particolare la Commissione europea intende verificare se le agevolazioni fiscali e previdenziali previste negli anni a favore delle imprese presenti sui citati territori rispettino la normativa dell’Unione in materia di aiuti di Stato. Nello specifico lo Stato italiano non ha notificato queste misure alla Commissione ed è quindi venuto meno agli obblighi previsti dall’articolo 108, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE).
Nelle more dell’indagine e al fine di evitare che l’Italia continui a sostenere una spesa che dovrebbe poi recuperare la Commissione ha comunicato l’ingiunzione di sospendere tutti gli aiuti di Stato finché la Commissione stessa non abbia preso una decisione in merito alla compatibilità dell’aiuto con il mercato interno.

Il comma 5 individua i casi in cui sarà sospesa la riduzione del carico tributario e contributivo. In particolare, la lettera b), che si intende sopprimere, disciplina i casi di sospensione della riduzione del carico fiscale nei confronti delle imprese che avendo già pagato abbiano fatto domanda di rimborso.
Occorre mettere in risalto che i contribuenti che hanno richiesto il recupero degli importi versati o hanno fruito delle agevolazioni lo hanno fatto in ragione di vigenti norme di legge e di sentenze della Suprema Corte; ora il non accoglimento delle domande di rimborso presentate, ai sensi dell’articolo in esame, comma 5, lettera b), o il mancato futuro riconoscimento delle agevolazioni, potrebbero determinare contenziosi con l’erario con tutte le conseguenze correlate in termini di maggiori oneri per spese e danni